Fenomeni UAP: il rapporto del Pentagono tra dubbi e omissioni
Mentre la campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti infiamma il clima politico americano, un argomento enigmatico torna a far parlare di sé: gli UAP, meglio conosciuti come UFO. In un momento di grande turbolenza sociale, il Pentagono ha pubblicato un rapporto che, seppur non ne neghi l’esistenza, sembrerebbe mettere a tacere l’ipotesi extraterrestre.
Un dossier che solleva dubbi
Il rapporto, elaborato dall’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), si discosta da alcune ricostruzioni mediatiche. Non si tratta di una semplice negazione del fenomeno UAP, quanto piuttosto di una confutazione della loro natura aliena. Tuttavia, la sfiducia verso le istituzioni americane è radicata, alimentata da precedenti scandali come il Watergate, il Sexgate o la farsa delle armi di distruzione di massa irachene.
Il dossier del DoD/AARO, nato per indagare sugli UAP dopo la scoperta della commissione segreta AATIP e la pubblicazione di video sconvolgenti girati da piloti della portaerei Nimitz (video e dati dichiarati autentici dalla US Navy), sembrerebbe ora sminuire la portata di tali eventi, etichettandoli come “errata interpretazione dei dati” o “registrazioni con anomalie”. Una spiegazione che stride con la professionalità dei piloti e la sofisticatezza dei sensori a bordo di costosi velivoli militari.
Un’analisi lacunosa e contraddittoria
Un’analisi attenta del rapporto rivela diverse incongruenze. Innanzitutto, mancano all’appello i casi più significativi, quelli classificati, come sottolineato da diversi giornalisti. La loro assenza era prevedibile, ma solleva dubbi sulla completezza e trasparenza del lavoro svolto.
Inoltre, il rapporto ignora le testimonianze di whistleblower e piloti, protetti da una legge di salvaguardia proprio a causa delle minacce e ritorsioni subite. Tra questi, ricordiamo i membri del Team Nasa che hanno denunciato il fenomeno in diretta online, esponendosi a rischi ben maggiori di Julian Assange.
Un clima elettorale condizionante
Prima della pubblicazione del rapporto, Tim Phillips, direttore ad interim dell’AARO, ha tenuto un briefing con un numero limitato di giornalisti, presentando un nuovo sistema chiamato “Gremlin” per acquisire dati in tempo reale sugli UAP/UFO. Una contraddizione lampante con il rapporto stesso, che sembrerebbe confermare l’esistenza e l’importanza del fenomeno per il Dipartimento della Difesa americano.
Esistono prove tangibili che smentiscono l’origine umana di questi oggetti volanti, come evidenziato da diverse analisi scientifiche. Tra le più recenti, spiccano quella dello Scu (“The Reported Shape, Size, Kinematics, Electromagnetic Effects, and Presence of Sound of Unidentified Aerial Phenomena from Select Reports, 1947-2016”) e quella di un team di scienziati dell’Università di Albany (“Stima delle caratteristiche di volo di veicoli aerei anomali non identificati (UAP)”).
Un passo indietro nel percorso di trasparenza?
Alla luce di queste premesse, il rapporto del DoD appare condizionato dal clima elettorale teso. Pur non negando l’esistenza degli UAP, il documento evita di menzionare l’ipotesi extraterrestre, forse per scongiurare ulteriori turbamenti in un momento già delicato. Un passo indietro nel percorso di trasparenza avviato negli ultimi anni? Solo il tempo lo dirà.
Un futuro incerto per gli UAP
Mentre il dibattito infuria, la vera natura degli UAP rimane avvolta nel mistero. Il rapporto del Pentagono, pur con le sue lacune e contraddizioni, rappresenta un tassello importante nel puzzle. Ma la ricerca di risposte definitive, e la possibilità di un contatto con intelligenze aliene, sembrano ancora lontane.
di Universo7p