martedì, Settembre 10, 2024
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Trovato meteorite contenente un cristallo ritenuto impossibile in natura.

Ritrovato In siberia un Cristallo extraterrestre impossibile da crearsi in natura.

Si tratta di una scoperta eccezionale quella fatta dagli scienziati su un meteorite scoperto in siberia contenente un cristallo ritenuto impossibile da crearsi in natura.
Il frammento, scoperto nel 2011 è stato ritrovato In una scatola ottenuta dal Museo Italiano di Storia Naturale di Firenze, in cui hanno trovato un piccolo granello di minerale extraterrestre che si è formato dopo la nascita del nostro sistema solare, 4,5 miliardi di anni fa. Il minerale era stato scoperto vicino i monti Koryak, nella Siberia orientale, trasportato sulla Terra dal meteorite Khatyrka.

La nuova scoperta è stata battezzata come quasicristallo, dovuto alle sue proprietà strutturali uniche. Un quasi cristallo ha l’aspetto di un normale cristallo all’esterno, ma all’interno è notevolmente diverso.

Una tale forma di materia non era mai stata trovata prima ad ora

Negli ultimi 40 anni, sono state ricreate più di 100 versioni sintetiche di questi minerali in laboratorio, ma una tale forma di materia non era mai stata vista prima, ritenuta teoricamente impossibile secondo le leggi della natura. Prima di questa scoperta, l’unica cosa mai trovata erano i cristalli, con i loro schemi rigidamente ripetitivi, e i cosiddetti solidi normali, che sono composti da atomi disposti in ordine sparso.

La creazione dei quasicristalli fatta in laboratorio, hanno confermato che la loro esistenza in natura è quasi impossibbile, almeno per come la conosciamo noi. Il fisico dell’Università di Princeton, Paul Steinhardt, era determinato a non lasciare nulla per scontato riguardo alla ricerca sui quasicristalli.

È stato Steinhardt a trovare il campione di quasicristalli nella scatola del museo italiano, con l’aiuto del geologo Luca Bindi. Steinhardt, assieme ad un team ricerca per studiare il minerale proveniente da una delle zone più antiche del pianeta.

Per identificare l’origine del campione di quasicristallo, il team ha dato via a numerose possibilità. Hanno cercato di sviluppare uno scenario realistico che spiegasse come il quasicristallo si sarebbe potuto formare naturalmente sulla Terra. Ma alla fine, sono stati in grado di stabilire con quasi il 100 per cento di certezza che era arrivato sulla Terra da qualche altra parte del sistema solare.

Il meteorite sottoposto all’analisi effettuata dal Team ha dimostrato come il minerale era integrato in un altro minerale conosciuto come stishovite. Questa roccia proviene da meteoriti, e il suo accerchiamento del quasicrstallo significava che entrambi i minerali si erano formati da un processo ad alta pressione all’incirca nello stesso momento all’interno di un meteorite precipitato in Siberia. A cementare ulteriormente la loro conclusione è stata la scoperta che il rapporto degli isotopi di ossigeno all’interno del quasicristallo non era coerente con i rapporti che si trovano sulla Terra, ma era invece spiegabile solo se il quasicristallo era stato creato fuori dal pianeta.

Questa scoperta rivoluzionaria apre nuove teorie sui i quasicristalli in cui possono formarsi in natura anche in condizioni astrofisiche ancora sconosciute , e fornisce la prova che questa fase della materia può rimanere stabile per miliardi di anni”, ha spiegato Steinhardt dopo aver annunciato i risultati dell’analisi del suo team.

Steinhardt e i suoi collaboratori sono ritornati in Siberia nel 2011, e sono riusciti ad ottenere un campione fresco di roccia dal meteorite Khatyrka, e all’interno hanno infine trovato altri due quasicristalli, ognuno dei quali aveva una struttura molecolare unica.
Dato che i quasicristalli sono estremamente piccoli, il ritrovamento di questi campioni è davvero difficile, e quello scoperto di recente è stato scoperto solo nel 2016, ovvero cinque anni dopo che il campione di meteorite è stato prelevato dalla Siberia.

Tutti e tre i quasicristalli contengono una miscela di alluminio, rame e ferro. Il quasicristallo numero 3 ha una struttura davvero speciale che deve ancora essere creata in forma sintetica in laboratorio, evidenziando la persistente abitudine della natura a produrre più novità di quanto ci aspettiamo o immaginiamo sia possibile.

meteorite contenente un cristallo extraterrestre
meteorite contenente un cristallo extraterrestre

Per quanto riguarda la fonte dei quasicristalli di formazione naturale, Steinhardt ipotizza che una violenta collisione tra due asteroidi agli albori del sistema solare possa aver permesso la creazione di questi minerali. Un attento studio delle loro caratteristiche, e di altri materiali nel campione di meteorite di Khatyrka recuperato, potrebbe aiutare i fisici e i geologi a determinare meglio le condizioni in cui si trovavano quando il sistema solare era in fase di formazione.

I quasicristalli possiedono un interessante pacchetto di caratteristiche. Sono estremamente duri, ma sono anche scivolosi al tatto e non generano molto attrito.

Finora la ricerca di applicazioni utili ha dato solo pochi risultati, anche se i ricercatori hanno lavorato con campioni sintetici per più di tre decenni. Il quasicristallo è stato usato per indurire l’acciaio con cui vengono fabbricati gli strumenti chirurgici e altri strumenti medici, e lo stesso Steinhardt ha inventato una padella rivestita in quasicristallo che ha alcune impressionanti qualità antiaderenti.

Come sappiamo ,ogni giorno entrano nell’atmosfera terrestre tonnellate di detriti spaziali. Gran parte di essi brucerà, ma, gli scienziati sperano che meteorite come quello appena scoperto, possano darci risposte alle molte domande riguardo i misteri dell’universo.

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