La civiltà Maya fiorì nella zona del Centro America, precisamente, nella zona che si estende dal sud della Penisola dello Yucatán fino all’Honduras e El Salvador passando per Guatemala e Belize. Gli archeologi dividono questa vasta area in due regioni: la regione del sud, anche denominata “terre alte”, costituita dal sistema montuoso presente sul territorio guatemalteco e la regione del nord, o “terre basse”, che comprende la foresta tropicale sia del Guatemala che del Belize del nord e le zone più aride della penisola dello Yucatán.
Il collasso della civiltà maya è sempre stato uno dei misteri non risolti dell’archeologia, reso più affascinante dall’elevato sviluppo cui era pervenuta la civiltà Maya dal punto di vista culturale, sociale e tecnologico prima del repentino declino, ma alcuni ricercatori pensano di poter risolvere l’enigma grazie all’esplorazione del “Great Blue Hole”, situato al largo delle coste del Belize, dove gli indizi sembrerebbero confermare la tesi secondo la quale una grande siccità sia stata la causa del crollo dei Maya
Il Great Blue Hole è una grande dolina carsica subacquea situata ad est delle coste del Belize, nel Mar dei Caraibi.Jacques-Yves Cousteau, colui che fece le prime esplorazioni in questo sito, elesse il Great Blue Hole come uno dei dieci siti di immersione più interessanti al mondo, dopo esservisi recato nel 1971 con la sua nave Calypso per monitorarne la profondità
Lo scienziato André Droxler insieme al suo team, ha raccolto e analizzato diversi campioni di sedimenti in particolare osservando la quantità di titanio, e i nuovi risultati sembrerebbero confermare la tesi secondo la quale una grande siccità sia stata la causa del crollo dei Maya.
Proprio come gli anelli di un albero, gli strati dei sedimenti possono dirci tutto riguardo alla sua formazione. Possono indicare i mutamenti del clima e i vari cambiamenti geologici, tra cui i gradi di siccità. Questo viene fatto esaminando il sedimento con determinati minerali. Nel caso dei Maya, i geologi utilizzavano il titanio. Il titanio è stato trovato nella pietra vulcanica erosa in America Centrale e Messico meridionale. Le forti piogge danneggiano la pietra e formano immensi fori anche sull’oceano, propro come il Blue Hole.
Droxler sostiene che tra l’800 d.C. e il 1000 d ci fu una grande siccità, e il tutto è stato evidenziato dalla mancanza di titanio negli strati dei sedimenti esaminati dagli scienziati. Questi erano per l’appunto anche i secoli che hanno segnato il declino e l’eventuale collasso della civiltà Maya.