Secondo uno studio la Nasa avrebbe distrutto le prove della vita su Marte
Uno studio di ricerca scientifica pubblicato su ‘Journal of Geophysical Research da un gruppo internazionale coordinato dal laboratorio Latmos dell’Istituto Pierre Simon Laplace (Ipsl) di Parigi sostiene che La Nasa potrebbe aver anche accidentalmente mandato in fumo le prove della presenza di molecole organiche su Marte raccolte dalle sonde Viking 40 anni fa.
La missione Viking era costituita da due sonde, la Viking 1 e la Viking 2, ognuna delle quali costituita da un modulo orbitante (orbiter) e un modulo di atterraggio (lander). Gli obiettivi primari della missione erano:
- ottenere immagini ad alta risoluzione di Marte;
- caratterizzare la struttura e la composizione dell’atmosfera e della superficie;
- ricercare tracce di vita aliena.
La prova di questo presunto errore o insabbiamento sono presenti nelle analisi condotte nel 2013 da Curiosity, lo stesso rover che è riuscito a dimostrare proprio poche settimane fa dove avevamo parlato nei precedenti articoli sulla presenza di molecole organiche trovate sul Pianeta Rosso.
Secondo la ricostruzione dello studio , le molecole organiche raccolte dalle sonde Viking si sarebbero degradate quando i campioni di suolo marziano vennero scaldati per essere sottoposti ad analisi chimica nel gascromatografo di bordo.

Il calore avrebbe infiammato il perclorato, un composto tossico del terreno ancora sconosciuto a quel tempo, che avrebbe distrutto le molecole organiche producendo clorobenzene.
Gli Ufologici sospettano che la distruzione delle prove raccolte dalle sonde negli anni 70 non siano state distrutte per sbaglio ma ben si di proposito.
A cura di Universo7p