Riportato alla luce un monumento megalitico di 5.000 anni nascosto sotto le acque di un bacino
Un megalitico risalente a 5.000-7.000 anni fa, situato nella provincia spagnola di Cáceres e conosciuto come la “Stonehenge spagnola”, è stato riportato alla luce.
Il dolmen di Guadalperal, composto da 140 pietre, fu scoperto dal sacerdote e archeologo tedesco Hugo Obermaier nel 1925, ma nel 1963 fu sommerso a causa della costruzione del bacino di Valdecañas per ordine del dittatore Francisco Franco.
Questo antico monumento consiste in una camera ovale di cinque metri di diametro e un corridoio di accesso di 21 metri, alla fine del quale si trova un menhir scolpito con un serpente e diverse ciotole.
Nel 2019, una forte siccità ha fatto scendere il livello dell’acqua nel bacino, riportando alla luce il monumento.
Ora, gli archeologi hanno intenzione di approfittare del fatto che il monumento è riapparso in superficie per intraprendere lavori di ricerca e conservazione.
María Dolores Jiménez, direttrice generale delle Belle Arti del Ministero della Cultura, ha indicato che “si tratta di un pezzo di grande importanza che deve essere analizzato in dettaglio affinché in un prossimo futuro si possano chiarire le incognite che circondano questo dolmen”, secondo EFE.
A cosa serviva questo megalitico?
Gli archeologi credono che la struttura sia stata utilizzata per vari scopi in tempi diversi, da un tempio solare a un luogo di sepoltura collettiva.
D’altra parte, alcuni esperti credono che uno dei menhir del dolmen nasconda una possibile mappa millenaria del fiume Tago che attraversa la zona. Se confermato, “sarebbe una delle mappe più antiche del mondo”.
L’archeologo e professore di Preistoria all’Università Complutense di Madrid, Enrique Cerrillo, ha detto che il lavoro degli esperti consiste nel “capire da un punto di vista archeologico come funzionava questo paesaggio, come si viveva in questa zona 6.000 anni fa”.
A cura di universo7p