domenica, Ottobre 6, 2024
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Scoperto nuovo oggetto nel sistema solare che riconduce al Pianeta Nove?

Scoperto nuovo oggetto nel sistema solare che riconduce al Pianeta Nove?

Il Pianeta Nove sembra essere tornato di moda dopo la scoperta di un nuovo e misterioso pianeta grazie ad un team di astronomi del Carnegie Institution for Science che ha calcolato l’orbita di un oggetto scoperto recentemente e situato ben oltre Plutone, rivelando ulteriori evidenze della possibile presenza del famoso Pianeta Nove ai confini del Sistema Solare. Lo studio è stato pubblicato su The Astronomical Journal.

La caccia al Pianeta Nove ,nascosto forse ai confini del nostro Sistema solare, continua. E ora, alcuni astronomi  si sono messi al lavoro per la ricerca dell’elusivo corpo celeste

Tutto questo grazie alla scoperta dell’oggetto misterioso chiamato 2015 TG387, che è stato individuato ad una distanza di circa 80 unità astronomiche dal Sole; per fare un confronto, Plutone si trova a circa 34 UA, quindi 2015 TG387 è circa due volte e mezzo più distante dal Sole rispetto a Plutone.

2015 TG387  percorre un’orbita molto allungata e non si avvicina mai al Sole a distanze inferiori a 65 unità astronomiche, arrivando a viaggiare più lontano dalla nostra stella di quanto non facciano Sedna e 2012 VP113. 2015 TG387 è uno dei pochi oggetti conosciuti a non avvicinarsi mai ai pianeti giganti come Nettuno e Giove, tanto da esserne influenzato gravitazionalmente.

2015 TG387
2015 TG387

Dimensioni

Per quanto riguarda le dimensioni di 2015 TG387, secondo gli astronomi è più piccolo di un pianeta nano e probabilmente ha un diametro intorno ai 300 km.

“I cosiddetti oggetti della Nube di Oort interna, come 2015 TG387, 2012 VP113 e Sedna, sono isolati da gran parte della massa nota del Sistema Solare, il che li rende estremamente interessanti”, spiega Scott Sheppard del Carnegie. “Possono essere utilizzati per sondare ciò che avviene ai confini del Sistema Solare”. La scoperta di 2012 VP113, annunciata nel 2014 da parte degli stessi ricercatori, Sheppard e Chad Trujillo della Northern Arizona University, li ha portati a notare somiglianze nelle orbite di vari oggetti del Sistema Solare estremamente distanti, e a proporre la conferma della presenza di un pianeta sconosciuto con massa pari a una decina di volte quella terrestre in orbita attorno al Sole ben al di là di Plutone, chiamato Pianeta Nove.

“Riteniamo che potrebbero esistere migliaia di piccoli oggetti come 2015 TG387, ma la loro distanza rende estremamente difficile scovarli”, spiega David Tholen, tra gli autori dello studio. “Attualmente possiamo individuare 2015 TG387 quando si trova quasi al suo massimo avvicinamento al Sole. Per il 99 percento della sua orbita della durata di 40.000 anni è troppo debole per essere osservato”.

L’oggetto è stato scoperto mentre il team andava a caccia del famoso Pianeta Nove. “Questi oggetti remoti sono come briciole di pane che ci portano verso Pianeta Nove. Più scopriamo su di loro, meglio comprendiamo il Sistema Solare esterno e l’ipotetico pianeta che pensiamo condivida la loro orbita”, spiega Sheppard.

Ci sono voluti vari anni perché il team ottenesse una buona stima dell’orbita di 2015 TG387, dal momento che si muove così lentamente in cielo e ha un periodo orbitale così lungo. L’oggetto è stato individuato per la prima volta nel 2015 dal telescopio Subaru sul Mauna Kea alle Hawaii. Osservazioni successive con il telescopio Magellano e l’osservatorio di Las Campanas del Carnegie hanno permesso di calcolare l’orbita. 2015 TG387 potrebbe essere quasi considerato un pianeta nano, avendo un diametro di circa 300 chilometri.

I ricercatori hanno effettuato simulazioni a computer per calcolare l’influenza di Pianeta Nove sull’orbita di 2015 TG387, includendo la presenza di un pianeta con massa varie volte quella terrestre e un’orbita allungata. Gran parte delle simulazioni hanno dimostrato che 2015TG387 ha avuto un’orbita stabile fin dai primi periodi del Sistema Solare e che in realtà potrebbe essere influenzato dalla gravità di Pianeta Nove. Questa influenza gravitazionale potrebbe spiegare perché gli oggetti più remoti del Sistema Solare abbiano orbite simili. “Queste simulazioni non provano l’esistenza di un altro pianeta massiccio nel Sistema Solare, ma sono ulteriori evidenze che qualcosa di grande potrebbe essere là fuori”, conclude Trujillo.

Pianeta X

Si pensi al tanto chiacchierato “pianeta X”o Nibiru: forse non siamo capaci di individuarlo proprio perché al momento si trova troppo lontano nel suo lungo percorso orbitale.
Gli stessi astronomi hanno condotto varie simulazioni per capire come la presenza di un pianeta X potrebbe influenzare l’orbita di 2015 TG387; secondo i risultati il comportamento gravitazionale di 2015 TG387, e diversi altri oggetti trans-nettuniani simili, con le loro orbite molto allungate, potrebbe spiegarsi proprio con la presenza di un grande pianeta non ancora individuato.

Se il Pianeta Nove è là e sta modificando l’assetto di molti pianeti, possiamo chiamarlo Nibiru.

A cura di Universo7p

 

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