Alla Ricerca di Luci Aliene: Il Misterioso Pianeta Proxima B
Nel sistema solare più vicino al nostro, si stanno verificando eventi straordinari a soli quattro anni luce da Proxima Centauri. Da tempo, gli astronomi hanno notato delle segnalazioni insolite provenienti da un pianeta del sistema, noto come Proxima B. Queste strane anomalie sono state definite “luci artificiali“. Ma cosa sono esattamente? E potrebbero suggerire l’esistenza di vita intelligente su quel pianeta?
Un Misterioso Segnale da Proxima Centauri
Verso la fine del 2020, è stato scoperto un segnale proveniente dalla direzione di Proxima Centauri, la nostra stella più vicina, noto come blc-1. Questo segnale ha attirato l’attenzione degli scienziati, che hanno cercato di accertare se fosse un semplice eco della nostra stessa civiltà, come spesso accade. Il segnale è ancora oggetto di analisi approfondite, ma perché non esaminare direttamente i pianeti di Proxima Centauri per scoprire se ospitano una civiltà? Dalla Terra, la luce delle nostre città che si riflette nello spazio notturno è un segnale evidente della nostra presenza. Tuttavia, i telescopi di qualche anno fa non erano abbastanza potenti da rilevare luci su altri sistemi solari. Ma non disperate, perché un gruppo di scienziati nel frattempo stava lavorando su una nuova generazione di telescopi, con in testa il famoso Telescopio James Webb. Quali conclusioni sono state tratte finora riguardo a queste tecnologie di rilevamento e illuminazione?
Tecnofirme: Una Speranza per la Rilevazione di Luci Artificiali
Uno studio recente sulle tecnofirme ha aumentato le speranze di rilevare effettivamente luci artificiali su Proxima B. Le conoscenze attuali ci dicono che il pianeta ha una massa simile a quella della Terra ed è situato nella zona abitabile del sistema stellare. Inoltre, essendo in orbita attorno alla stella più vicina, la tecnologia moderna, in particolare il Telescopio Jasper, ci permetterebbe di conoscere molto di più su Proxima B. Gli scienziati Elisa Taber dell’Università di Stanford e Avi Loeb dell’Università di Harvard suggeriscono che sia estremamente improbabile che le civiltà che si sviluppano attorno a stelle vicine coincidano, ma potrebbero essere riconosciute dai segni lasciati nel tempo.
Illuminazione Artificiale per un Pianeta Tidalmente Bloccato
Proxima B è un pianeta roccioso situato nella zona abitabile di Proxima Centauri, una stella nana rossa di classe M. Ha un raggio di un terzo di quello terrestre e circa il 16% della massa della Terra. Il suo percorso orbitale dista solo 7 milioni di chilometri dalla sua stella, rappresentando solo il 5% della distanza tra Proxima Centauri e la Terra. In questo contesto, una civiltà ipotetica su Proxima B potrebbe utilizzare illuminazione artificiale, simile agli LED terrestri, per sostenere uno sviluppo tecnologico. Perché ciò avvenga, potrebbero usare una vasta costellazione di satelliti per osservare l’attenuarsi della luce di pianeti lontani. Tuttavia, l’aumento del numero di satelliti in orbita potrebbe anche comportare la visibilità dell’inquinamento atmosferico causato da eventuali guerre nucleari.
Artificiale o Naturale: Indagini sulla Fonte delle Luci
Gli scienziati stanno considerando diverse possibilità riguardo all’origine delle misteriose luci. Potrebbero essere causate da un impatto di cometa o da detriti in orbita. Tuttavia, c’è una netta distinzione tra la luce artificiale e quella stellare. Nel corso dell’anno passato, gli studiosi Elisa Taber e Ava Loeb hanno condotto esperimenti per cacciare la luce aliena virtuale sul web, ma i risultati sono stati instabili a causa delle limitazioni tecnologiche. Il Telescopio James Webb è focalizzato sul pianeta Proxima B, il quale è l’unico confermato nel sistema di Proxima Centauri, distante 4,25 anni luce dalla Terra.
Un Mondo con Luci Artificiali
L’ipotetica civiltà su Proxima B, se presente, potrebbe essere osservata con l’85% di accuratezza dal Telescopio James Webb, se il lato notturno del pianeta fosse completamente privo di luce. Un punteggio del 100% implicherebbe che entrambi i lati del pianeta, giorno e notte, siano ugualmente luminosi, il che sembra improbabile. Dalla Terra, la luce proveniente da Proxima Centauri appare tanto brillante quanto una lucciola accanto a luci da stadio, ma rispetto al nostro Sole è ancora significativa su scala cosmica. In confronto, solo lo 0,001% dell’illuminazione stellare riflessa è rappresentato dalle luci artificiali sulla Terra, il che renderebbe difficile rilevare una civiltà altamente illuminata su Proxima B. Gli scienziati considerano la possibilità di usare futuri telescopi come Luvoir o il grande rilevatore a infrarossi ottici UV per migliorare la rilevazione di una civiltà extraterrestre.
Pianificare la Luce di un Mondo Alieno
Un’eventuale civiltà su Proxima B dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di un avanzato sistema di illuminazione. Potrebbe utilizzare specchi orbitali estremamente luminosi per riflettere la luce solare sul lato diurno del pianeta, in modo che sia osservabile dai telescopi terrestri. Per comprendere come i telescopi futuri rileveranno le luci delle città su pianeti in orbita attorno a stelle distanti fino a 30 parsec o PC, è necessario analizzare le informazioni presentate da Thomas Beatty, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Tuscan. Al momento, è ancora un cammino lungo da percorrere prima che i progetti Habix e Luvoir, previsti per il lancio nel 2035, possano catalogare e riprendere immagini dirette di esopianeti situati in vari sistemi stellari, inclusi pianeti noti come Proxima B, oltre a possibili pianeti simili alla Terra che orbitano attorno a stelle di classe GK e M.
L’Umanopoli: Un Pianeta Città?
L’urbanizzazione del 100% è un termine utilizzato per indicare un’umanopoli, cioè un pianeta completamente ricoperto da una vasta città. Sebbene ci siano già alcuni esempi in ambito di fantascienza, come il tipo di pianeta ecumenopolista nel gioco di strategia spaziale Stellaris o Curacon, la capitale dell’Impero della Repubblica in Star Wars, l’esistenza di una civiltà altamente sviluppata che ha trasformato l’intero pianeta in un paesaggio urbano infinito è ancora da dimostrare. Qualora si trattasse di una realtà, i telescopi futuri potrebbero individuare pianeti umanopolisti attorno a 82 stelle vicine al sistema solare.
In conclusione, la scoperta di luci artificiali su Proxima B è un fenomeno avvincente che continua ad affascinare gli astronomi e gli scienziati di tutto il mondo. L’avanzamento delle tecnologie di rilevamento e delle future generazioni di telescopi ci avvicina sempre di più alla possibilità di scoprire tracce di civiltà extraterrestri e di rispondere a una delle domande più affascinanti dell’umanità: siamo soli nell’universo? Solo il tempo e ulteriori studi ci daranno una risposta definitiva. Nel frattempo, l’indagine su Proxima B e le sue misteriose luci artificiali continua a illuminare il cammino della ricerca scientifica nel vasto universo.
Per approfondire, vi lasciamo al video.
di Universo7p