RETTILIANI: LE ANTICHE RAZZE ALIENE ALL’ ORIGINE DELLA VITA NELNOSTRO UNIVERSO
Si racconta che i Cariani, chiamati anche Kariaks, fossero originariamente solo esseri spirituali che esistevano in una diversa dimensione, i quali poi scelsero di diventare esseri fisici.
Sono la Razza Madre dei Rettiliani, la più alta e pura dei Tiliani, o meglio i Dracos,conosciuti come i Draconiani della Stirpe di Aln, chiamati anche Lords di Draco. Cobazar (secondo le informazioni diffuse dalla New Age), era il patriarca di questa stirpe epadre di Jehowah o Yahweh, l’attuale patriarca in carica della Casa di Aln di 9a dimensione. Questa razza sarebbe il risultato di un’ibridazione della Razza delle Aquile con quella dei Serpenti conosciuti, per l’appunto, anche come “Draghi”, “Rettili Volanti” o“Serpenti Alati”.
Sono esseri umanoidi con un aspetto simile alle nostre aquile, sono esseri squamati e alati che si sarebbero evoluti su un Pianeta del Sistema Alfa-Draconis, situato nella costellazione di Orione.
Due sarebbero le Razze Principali della Specie Tiliana: una è rappresentata, per l’appunto, dai Draconiani, e l’altra è la Tili-Lucertola, nativi della Terra e sprovvisti di Ali.
I Tiliani sono un Popolo intelligente, ambiguo, prepotente, freddo,calcolatore e conoscitore della Fisica e delle Leggi di questo Universo: alcuni di loro sarebbero pure grandi Maestri dell’Occulto essendo discendenti diretti dei Cariani,considerati una tra le razze più illuminate ed evolute che provengono da un altro Universo dimensionale, lo stesso dal quale proviene anche la razza felinoide della divina Stirpeliriana di Avyon.
Si racconta che in origine vi erano diverse varietà di Cariani, alcune grandi come pterodattili e altre piccole come colibrì. A causa del fatto che gli uccelli evolvono prima dei mammiferi nel processo di evoluzione, i Cariani divennero una razza più evoluta dei Felini per lungo tempo. Del resto i Felini hanno un temperamento più docile e cordiale dei Cariani e possiedono una lunga e folta criniera, e la loro pelle è coperta da una morbida pelliccia.
Sono alti dai 2 ai 4 m. Hanno capelli dorati. indossano stretti abiti di colore blucon un logo di un disco alato sul petto, stivali neri per i maschi e per le femmine di coloreargento. Sembra che a loro non piaccia agire direttamente, preferiscono delegare i compitiagli umani di Sirio, sono spesso visti anche assieme agli EBE.
Una leggenda racconta che quando l’Universo raggiunse il suo completamento secondo il volere dei dodici primari fondatori, 45 evolute anime dei Cariani e 45 anime Felinoi di,entrambi alieni energetici, giunsero in questo Universo.
(Alcuni ricercatori sostengono che si cibino pure delle nostre emozioni).Ai Cariani furono assegnati un pianeta nella costellazione di Orione e il compito di rappresentare le forze del buio; ai Felinoidi, leali, cordiali e curiosi, invece, fu assegnato un pianeta nella costellazione della Lira e il compito di rappresentare le forze della luce. Le razze si incrociarono geneticamente con gli esseri viventi residenti sui pianeti.
Il Pianeta dei Cariani era tropicale e la loro progenie mutò in una delle razze aliene più temibili, per l’appunto, i Rettiliani.
Fu così che i Cariani e Rettiliani colonizzarono un altro pianeta dellaLira, giungendo infine sulla Terra. Il pianeta assegnato ai Felinoidi si chiamava Avyon, e aveva un terreno lussureggiante, simile alla Terra. I nuovi arrivati si incarnarono nella specie che sembrava loro più nobile, quella felina, e col passare del tempo riuscirono a conquistare la posizione eretta. La casata reale volle mantenere questa forma, mentre il resto della popolazione mutò nella razza nordica Pleiadiana.
L’esistenza della razza umana deriverebbe solo dalle conseguenze evolutive di queste razze aliene superiori; ad esempio vi è chi afferma che coloro che hanno il naso aquilino (non necessariamente ma facilmente connesso all’ebraismoetnico e quindi ai loro avi Anunnaki) abbiano alcuni geni Cariani.
I Cariani posseggono navi stellari che sono tra le più avanzate dell’universo. Come gli Arturiani, i Cariani sarebbero costruttori di Cancelli stellari o stargate, griglie dimensionali e campi magnetici.
I Cancelli stellari sarebbero corridoi interdimensionali, o congegni tecnologici che permetterebbero di spostare navi spaziali da un punto all’altro dello spazio istantaneamente, mediante una tecnica di teletrasporto, attraverso tunnel spaziotemporali che permetterebbero viaggi a velocità superiori a quella della luce.
Nonostante la dualità di queste due razze aliene sembri solo una leggenda, incuriosisce il fatto che gli antichi egizi adorassero proprio esseri simili. Infatti Sekhmet era una divinità solare (rappresentata con il disco solare sul capo), talvolta definita figlia di Ra, sposa di Ptah, e associata a Bastet, Hathor], Tefnut e Mut,, a sua volta personificata proprio in un corpo di leonessa umanoide.
Secondo la teologia menfita, unendosi a Ptah avrebbe generato Nefertum, dio del profumo (raffigurato anch’esso, raramente, come leone), a sua volta assimilato all’altro dio della guerra, Maahes; di conseguenza Ptah, Sekhmet e Nefertum erano venerati come una triade, come recita un’antica poesia rivolta a Menfi,sede del loro culto.
Maahes era conosciuto anche come Mihos, Miysis, Mios, Maihes oMahes, rappresentato, per l’appunto con la testa di leone. Il suo nome significa “Colui cheè davvero al suo (di lei) fianco”: cioè al fianco di Maat, dea dell’ordine della verità, che Maahes proteggeva con la forza. Era venerato come figlio del dio-creatore Ptah e della dea felina della quale condivideva la natura; nel Basso Egitto era ritenuta, per l’appunto,Bastet, mentre nell’Alto Egitto sua madre era Sekhmet.
Nella mitologia egizia, oltre a ritrovare la razza felina, ritroviamo, guarda caso, anche l’immagine dei Cariani; infatti proprio l’essenza animica veniva speso rappresentata con le fattezze di un uccello simile ad un’aquila e un falco che aveva il compito di accompagnare il defunto verso l’aldilà.
Nella mitologia induista ritroviamo ancora una volta queste due tipologie di esseri; infatti, troviamo la figura del “Garuda,” il divino capostipite della stirpedegli uccelli partorito come uovo da Vinata, la madre degli uccelli; e ritroviamo anche“Narasimha, l’uomo-leone” chiamato anche Narasingh o Narasinga indevanagari; era la quarta incarnazione o avatar di Shri Visnu nei Vedae nei Purana, testi sacri dell’Induismo.
Nei bassorilievi sumeri li ritroviamo ancora un’altra volta nelle loro rappresentazioni delle divinità in molti bassorilievi. Secondo Anton Parchi, il nome sumero degli esseri alati sarebbe Sukkal, ossia “Messaggeri”. Pensiamo poi alle figure degli Apkallu sumeri gli“uomini-aquila” emersi dall’Apsù, l’abisso primordiale. Per quanto riguarda i Sek felinoidi pensiamo invece, alle curiose statuine intagliate degli uomini leone ritrovate nelle grotte sveve abitate fra i 43 e i 33 mila anni fa. Testimonianze così preziose da aver fatto entrare di diritto il Giura svevo nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
I Reperti più preziosi oggi si trovano al Museo della Preistoria di Blaubeuren: All’uomo-leone è stata pure dedicata addirittura, un’intera mostra nel Museo di Ulm.
Nelle culture precolombiane troviamo ancora una volta, uomini aquila e divinità uccello:ricordo Quetzalcoatl, il “Serpente piumato”. Si pensi anche al Signore dello specchio fumante degli Olmechi e Maya che riconoscevano il dio Hunabku, creatore del cielo e della terra e padre di tutti gli dèi; suo figlio Itzamnà significa letteralmente “iguana” o“lucertola”, che ci ricorda, per l’appunto, i Tili-Lucertola, i rettiliani terrestri.
Per i Toltechi e, in seguito, anche per gli Aztechi, ritroviamo Tezcatlipoca (signore dello specchio fumante o ardente, così chiamato perché guardava il mondo attraverso uno specchio magico di ossidiana), abbiamo poi Huitzilopochtli e, guarda caso, il nome nasce dall’unione delle parole “colibrì” e “sinistra”, perché è solitamente raffigurato con le penne di questo uccello sul piede sinistro, e si potrebbe continuare con molti altri esempi.Forse non è nemmeno un caso che alcuni ricercatori associno i Cariani alla razza HorusRa, che, guarda caso, proviene sempre dal sistema stellare di Orione dove si trova Alnitak, a 820 anni luce di distanza.
Fu il Dr. Malanga che, dai resoconti delle sue indagini attraverso l’ipnosi sui rapimenti alieni, battezzò queste creature, come il dio egizio Horus oRa. Starr Jelaila la canalizzatrice degli Stati Uniti d’America, si riferisce a loro, con il nome di Cariani (Caria).
Gli Horus Ra sono descritti similarmente ai Cariani, infatti hanno una struttura ossea resistente e l’aspetto del preistorico uccello; hanno le gambe lunghe e le braccia munite di artigli (tre dita ciascuno) e in alcuni casi indossano degli anelli o ciondolia scopo decorativo.Alcuni li descrivono come la sintesi dei tre uccelli predatori del nostro pianeta: l’aquila, il falco e l’ibis.
L’Horus Ra è astuto e raffinato, il “Cariano” ha due occhi molto sottili e una sorta di “terzo occhio” sulla fronte: una crepa stilizzata a forma di diamante che emette una luce propria, che può essere chiuso e aperto a seconda della sua volontà. La sua pelle è ruvida, simile a quella della tartaruga di terra, e varia dal marrone scuro al verde scuro, a volte con riflessi elettrici. Raramente questi esseri indossano dei vestiti, tranne nei rituali di accoppiamento e durante le funzioni pubbliche,nel qual caso il loro aspetto assume una funzione essenzialmente pratica per riflettere il livello gerarchico che occupano.Dalle testimonianze raccolte si ritiene che le città dei Cariani siano illuminate da almeno tre soli.
Inoltre pare ci siano 4 sistemi di pianeti, tutti di proporzione maggiore rispetto alla Terra.Il primo sistema di pianeti è quello dove vivono i Cariani, il secondo sistema è di colore rosso, il terzo è di colore grigio, e il quarto sembra essere ricoperto di ghiaccio (si era anche sospettata l’esistenza di un quinto e ultimo pianeta super-gassoso). Horus probabilmente significa “il lontano”, ed è la forma latina del termine egiziano Hr, che viene letto Heru o Hor.
Il Mito più diffuso è quello che lo contraddistingue come il figlio di Osiride(Orione) e Iside (Sirio). Un noto mito ci fa sapere che Seth era ostile ad Osiride e a suo figlio Horus,così in un combattimento gli rubò l’occhio, ma esso poi gli fu restituito,quell’occhio che nelle mie ricerche associo a una “navicella spaziale”: “vedere L’occhio di Quetzalcoatl, “il Serpente piumato”.
Si racconta che il pianeta dei Cariani sia disseminato da enormi piramidi megalitiche ricoperte da calcare bianco, o qualcosa di simile; esse emergono tra gli alberi di sequoia che coprono l’intera superficie del pianeta, comprese le zone umide.
Queste città, divise in regioni, sono capolavori di ingegneria e di sostenibilità che comprendono anche edifici costruiti interamente nel sottosuolo, fornendo un tessuto urbano semplice ed efficace rinforzato da una tecnologia altamente avanzata.In cima alle costruzioni piramidali è possibile apprezzare quello che gli archeologi chiamano il “piramidión”, che è un solido picco piramidale che rappresenta un pezzo della sacra pietra o pietra “Benben” ricordata anche nella cosmogonia di Eliopoli; infatti, secondo la mitologia egizia, essa emerse dalleacque del Nun, un Oceano primordiale, sulla quale era scolpito lo stesso dio Atum, coluiche diede origine alla prima coppia Divina
a cura di Lucio Tarzariol per Universo7p
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