Rapporti militari evidenziano tentativi per abbattere gli UFO
Esistono documenti ufficiali in cui si fa’ menzione di veri e propi tentativi di intercettazione da parte di velivoli militari nei riguardi di questi oggetti non identificati come la vicenda menzionata prima del Capitano Thomas Mantell morto appunto nel tentativo di intercettazione di uno di questi velivoli.
Un documento importantissimo che lascia veramente a bocca aperta chi si accingesse a leggerlo, datato 25 settembre 1957 narra di un evento accaduto in Messico relativo al caso del volo RB-47 (USA).
Si tratta questa volta di un inseguimento , durato per più di un’ora, di un quadrireattore B-47, (specialmente attrezzato per la localizzazione del segnali radar emanati dai sottomarini sovietici nel golfo del Messico), su un U.F.O che svettava intorno all’apparecchio.
Tutti gli avvistamenti visivi erano coordinati con quelli radar sia a terra che in cielo.
Dalle dichiarazioni rilasciate , “l’UFO era grande come un granaio“, con un nucleo rosso, e questo effettuò numerosi cambi di velocità e sembrava letteralmente balzare da un punto ad un altro del cielo.
In effetti possiamo dire che l’UFO giocasse letteralmente con l’aereo che effettuo’ le osservazioni girandogli piu’ volte intorno.
Poiché l’aereo era dotato di apparecchiature sofisticate , fu possibile misurare il segnale elettromagnetico che l’ufo emetteva.
L’apparecchio americano ci fornisce dei dati interessantissimi concernenti lo sfavillio elettromagnetico emesso dall’UFO : “3 gigahertz, pulsate a 500 hertz” , una frequenza ottimale per ionizzare l’aria a questa altitudine e a quanto risulta dai sistemi dell’aereo l’ufo emetteva una grande concentrazione di energia elettromagnetica in una stretta regione di microonde, a una prima analisi sembrava che l’UFO usasse le microonde come sistema di propulsione e che questo sistema fosse capace di ridurre o annullare la forza gravitazionale.
Un nuovo documento che prova nuovi tentativi da parte dei militari di abbattare un ufo (sopratutto per poterne studiare le caratteristiche e poterle successivamente usare in campo bellico) vengono da dei documenti che possono benissimo venire letti anche navigando nel sito governativo della N.S.A americana e in specifico seguendo il linkhttp://www.nsa.gov/public_info/_files/ufo/routing_slip_ufo_iran.pdf.
Il dossier che è suddiviso su diverse pagine parla in modo molto dettagliato e ricco di informazioni di quello che avvenne quel giorno in merito all’avvistamento di un ufo in Iran il 19 settembre del 1976.
… 15. IL PRESENTE RAPPORTO FORNISCE INFORMAZIONI IN MERITO
ALL’AVVISTAMENTO DI UN UFO IN IRAN IL 19 SETTEMBRE 1976.
A. INTORNO ALLE 00,30 DEL 19 SETTEMBRE 1976 IL COMANDO
CENTRALE DELL’AERONAUTICA IMPERIALE IRANIANA RICEVETTE QUATTRO
CHIAMATE TELEFONICHE DA PARTE DI CITTADINI RESIDENTI A TEHERAN
NELLA ZONA DI SHEMIRAN CHE AFFERMAVANO DI AVERE AVVISTATO STRANI
OGGETTI IN CIELO, ALCUNI RIFERENDO DI UN OGGETTO SIMILE AD UN
UCCELLO, ALTRI DI UN ELICOTTERO CON UNA LUCE SOPRA. IN QUEL
MOMENTO NON ERANO IN VOLO ELICOTTERI. DOPO AVER DETTO AI
CITTADINI CHE SI TRATTAVA SOLO DI STELLE IN CIELO ED AVERE
SENTITO LA TORRE DI CONTROLLO DELL’AEROPORTO DI MEHRABAD,
L’OPERATORE DEL COMANDO CENTRALE AVVISO’ IL GENERALE DI BRIGATA
YOUSEFI, VICE COMANDANTE OPERATIVO IL QUALE DECISE DI VERIFICARE
PERSONALMENTE. NOTO’ IN CIELO UN OGGETTO SIMILE AD UNA STELLA MA
DI DIMENSIONI ED INTENSITA’ LUMINOSE MAGGIORI. DECISE ALLORA
DI FAR DECOLLARE UN F-4 (1) DALLA BASE DI SHAHROKHI PER
EFFETTUARE CONTROLLI.
B. L’F-4 DECOLLO’ ALLE 01.30 DEL GIORNO 19 DIRIGENDOSI
VERSO UN PUNTO A CIRCA 40 MIGLIA NAUTICHE A NORD DI
TEHERAN. A CAUSA DELLA SUA INTENSITA LUMINOSA L’OGGETTO
RISULTAVA VISIBILE DA UNA DISTANZA DI 70 MIGLIA. QUANDO
L’AEREO GIUNSE A 25 MIGLIA DALL’OGGETTO TUTTI GLI STRUMENTI
DI BORDO E DI COMUNICAZIONE (RADIO UHF ED INTERFONO) CESSARONO
DI FUNZIONARE. IL PILOTA QUINDI DECISE DI INTERROMPERE
LA MANOVRA DI INTERCETTAZIONE E DI FARE PRUA VERSO LA BASE
DI SHAHROKHI. QUANDO L’AEREO INVERTI’ LA ROTTA ED APPARENTEMENTE
NON RAPPRESENTO’ PIU’ UNA MINACCIA PER L’OGGETTO,
TUTTI GLI STRUMENTI DI BORDO E DI COMUNICAZIONE RIPRESERO A
FUNZIONARE. ALLE 01.48 UN SECONDO F-4 FU FATTO DECOLLARE.
L’UFFICIALE DI NAVIGAZIONE ACQUISI’ UN CONTATTO RADAR ALLA
DISTANZA DI 27 MIGLIA NAUTICHE, CON RILEVAMENTO AD ORE 12
ALTO CON VC (RATEO DI CHIUSURA) DI 150 MIGLIA NAUTICHE
ORARIE. QUANDO LA DISTANZA DALL’OGGETTO SI RIDUSSE A 25
MIGLIA NAUTICHE, L’OGGETTO SI ALLONTANO’ CON UN MOVIMENTO
VISIBILE SULLO SCHERMO RADAR, MANTENENDOSI AD UNA DISTANZA
DI 25 MIGLIA NAUTICHE COSTANTI DALL’AEREO.
C. L’INTENSITA’ DELL’ECO RADAR ERA COMPARABILE A QUELLO
DI UNA AEROCISTERNA 707. LE DIMENSIONI FISICHE DELL’OGGETTO
ERANO DIFFICILI DA DETERMINARE VISIVAMENTE A CAUSA DELLA
INTENSA LUMINOSITA’. LE LUCI CHE L’OGGETTO EMETTEVA ERANO
DI TIPO LAMPEGGIANTE, DISPOSTE IN FORMA RETTANGOLARE ED
ALTERNANTISI IN UNA SEQUENZA DI COLORI BLU, VERDE, ROSSO ED
ARANCIONE TALMENTE RAPIDA CHE TUTTI I COLORI ERANO VISIBILI
ALLO STESSO TEMPO. MENTRE L’OGGETTO E L’AEREO CHE LO
INSEGUIVA PERCORREVANO UNA ROTTA VERSO SUD DI TEHERAN, UN
SECONDO OGGETTO, ANCH’ESSO MOLTO BRILLANTE E DI DIMENSIONI
STIMATE FRA LA META’ ED UN TERZO DI QUELLE DELLA LUNA USCI’
DAL PRIMO OGGETTO DIRIGENDOSI AD ALTA VELOCITA’ CONTRO
L’AEREO. IL PILOTA SI ACCINSE QUINDI A LANCIARE UN MISSILE
AIM-9 CONTRO L’OGGETTO MA QUANDO CERCO’ DI FARLO IL PANNELLO
DI CONTROLLO DELL’ARMAMENTO DI BORDO ENTRO’ IN AVARIA
COSI’ COME TUTTI GLI APPARATI DI COMUNICAZIONE (RADIO UHF
ED INTERFONO). IL PILOTA QUINDI INIZIO’ UNA VIRATA A G NEGATIVO
(2) E MENTRE EFFETTUAVA LA VIRATA L’OGGETTO DISCESE
ANCH’ESSO INSEGUENDO L’AEREO ED AVVICINANDOVISI AD UNA
DISTANZA APPARENTE DI 3-4 MIGLIA NAUTICHE. MENTRE L’AEREO
CONTINUAVA LA VIRATA L’OGGETTO CHE LO INSEGUIVA EFFETTUO’
UNA MANOVRA CHE LO PORTO’ A CHIUDERE DALL’INTERNO LA TRAIETTORIA
DELL’AEREO PER POI RITORNARE ALL’OGGETTO PRINCIPALE
RICONGIUNGENDOSI PERFETTAMENTE CON ESSO.
D. POCO DOPO CHE IL SECONDO OGGETTO SI ERA RICONGIUNTO
CON L’OGGETTO PRINCIPALE UN ALTRO OGGETTO SI STACCO’ DALL’ALTRO
LATO DI ESSO DIRIGENDOSI VERSO TERRA AD UNA VELOCITA’
MOLTO ELEVATA. L’EQUIPAGGIO DELL’F-4 CHE NEL FRATTEMPO
AVEVA RIGUADAGNATO LA DISPONIBILITA’ DEL PANNELLO DI CONTROLLO
ARMAMENTI E DEI SISTEMI DI COMUNICAZIONE OSSERVO’
L’OGGETTO DIRIGERSI VERSO TERRA PREVEDENDO UNA GRANDE ESPLOSIONE.
L’OGGETTO APPARVE POSARSI DOLCEMENTE AL SUOLO EMETTENDO
UNA LUCE MOLTO INTESA CHE ILLUMINO’ LA ZONA CIRCOSTANTE
PER UN RAGGIO DI 2-3 KILOMETRI. L’EQUIPAGGIO DISCESE
PORTANDOSI DALLA QUOTA DI 26 MIGLIA A 15 MIGLIA (3) CONTINUANDO
AD OSSERVARE L’OGGETTO ED ANNOTARNE LA POSIZIONE.
PRIMA DI ACCINGERSI ALL’ATTERRAGGIO L’EQUIPAGGIO DELL’AEREO
EFFETTUO’ ALCUNE ORBITE INTORNO AL CAMPO DI MEHRABAD AVENDO
SPERIMENTATO DIFFICOLTA’ NELLA VISIONE NOTTURNA, PER POI
PROCEDERE AD UN ATTERRAGGIO DIRETTO. COSI’ FACENDO NOTARONO
MOLTE INTERFERENZE SULLA GAMMA RADIO DELLE UHF ED OGNI
VOLTA CHE PASSAVANO PER IL RILEVAMENTO MAGNETICO DI 150
GRADI DA MEHRABAD PERDEVANO LE COMUNICAZIONI (RADIO UHF ED
INTERFONO) ED IL SISTEMA DI NAVIGAZIONE INERZIALE (INS)
MOSTRAVA FLUTTUAZIONI DA 30 A 50 GRADI. UN AEREO DI LINEA
CIVILE CHE STAVA EFFETTUANDO L’AVVICINAMENTO A MEHERABAD IN
QUEL MOMENTO SUBI’ LA STESSA PERDITA DEI SISTEMI DI COMUNICAZIONE
PASSANDO NELLE STESSE VICINANZE (PUNTO KILO ZULU) MA
NON RIFERI’ DI AVERE AVVISTATO ALCUNCHE’. MENTRE L’F-4 SI
TROVAVA IN LUNGO FINALE PER L’ATTERRAGGIO, L’EQUIPAGGIO
NOTO’ UN ALTRO OGGETTO A FORMA CILINDRICA (DELLE DIMENSI
ALL’INCIRCA PARI A QUELLE DI UN T-BIRD (4) A 10 MIGLIA DI
DISTANZA) CON INTENSE LUCI FISSE ALLE ESTREMITA’ ED UNA LUCE
LAMPEGGIANTE AL CENTRO. INTERROGATA IN MERITO, LA TORRE
RISPOSE CHE NON VI ERA ALTRO TRAFFICO NELLE VICINANZE. NEL
MOMENTO IN CUI L’OGGETTO PASSO’ SULLA VERTICALE DELL’F-4 LA
TORRE NON RIUSCI’ A STABILIRE CONTATTO VISIVO, MA VI RIUSCI’
QUANDO IL PILOTA DELL’AEREO DISSE LORO DI GUARDARE FRA LE
MONTAGNE E LA RAFFINERIA.
E. L’EQUIPAGGIO DELL’F-4 FU PORTATO IN ELICOTTERO DURANTE
IL GIORNO NELL’AREA INTERESSATA DALL’APPARENTE ATTERRAGGIO
DELL’OGGETTO. NULLA FU OSSERVATO NEL PUNTO APPARENTE DI
ATTERRAGGIO (IL FONDO DI UN LAGO PROSCIUGATO) MA QUANDO
L’ELICOTTERO SI DIRESSE AD OVEST DELL’AREA INTERESSATA RICEVETTERO
UN FORTE SEGNALE. NEL PUNTO IN CUI IL SEGNALE ERA
PIU’ FORTE VI ERA UNA PICCOLA CASA CON UN GIARDINO.
L’ELICOTTERO ATTERRO’ SUL LUOGO E FU CHIESTO AGLI ABITANTI
DELLA CASA SE AVESSERO NOTATO QUALCOSA DI STRANO LA NOTTE
PRECEDENTE. GLI ABITANTI RISPOSERO DI AVERE SENTITO UN RUMORE
MOLTO FORTE E DI AVERE OSSERVATO UNA LUCE MOLTO BRILLANTE,
COME QUELLA DI UN LAMPO. L’AEREO E L’AREA DOVE L’OGGETTO
SEMBRA AVERE PRESO TERRA SONO AL MOMENTO SOTTOPOSTI A
CONTROLLI PER VERIFICARE SE SONO STATI ESPOSTI A RADIAZIONI.
COMMENTO: XXXXX LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE RAPPORTO
SONO STATE OTTENUTE DA UNA FONTE IN CONVERSAZIONE CON
UNA SOTTOFONTE, E DA UN PILOTA DI UNO DEI DUE F-4 INTERESSATI.
ULTERIORI INFORMAZIONI VERRANNO TRASMESSE APPENA SARANNO
DISPONIBILI.
Note del traduttore:
*1: Si intende l’aereo militare Phantom F-4 della statunitense
McDonnel-Douglas
*2: Si intende una virata discendente, effettuata per sganciarsi.
*3: Questa è una incongruenza: è di fatto impossibile che questo tipo
di aereo potesse trovare alla quota di 25 miglia (oltre 40 chilometri)
o anche solo 15 miglia, avendo il Phantom F-4 una quota
operativa massima intorno ai 18.000 metri (equivalenti a poco più
di 11 miglia).
E’ verosimile che si tratti di un errore di colui che ha redatto il
rapporto, oppure che si tratti di una notazione a me sconosciuta
dove potrebbe stare ad indicare la quota di 15.000 piedi e
non quella di 15 miglia, cosa molto più verosimile per questo tipo
di aereo.
*4: Con quell’abbreviazione venivano designate principalmente due
cose negli anni ‘70:
– L’aereo militare da addestramento Lockheed Martin T-33
Shooting Star.
– l’automobile Thunderbird, un popolare modello della Ford degli
anni ‘70.
Considerando che l’estensore del rapporto è l’Addetto Militare
dell’Ambasciata USA, è molto probabile che si riferisca alla prima
ipotesi.
Altri tentaivi di intercettazioni vengono descritti non solo nei rapporti delle istituzioni governative o militari americane, ma anche da tutte quelle nazioni che hanno deciso di declassificare i loro archivi sugli U.F.O come la Gran Bretagna, la Francia, o il Brasile ,etc , come accaduto, esattamente il 21 Aprile 2007 “4 Ufo di colore nero sorvolano la città di Bury St Edmunds“. F15 della RAFinglese (Royal Air Force ) hanno tentato successivamente e anche in passato, di intercettare gli UFO e sembrerebbe che ci sia stato un duello aereo ma senza uso di missili aria-aria ASRAAM. Sembrerebbe’ anche che il controllo del traffico aereo militare abbia effettuato uno “scramble” per intercettare un UFO il 12 gennaio 2008 dopo segnalazione del controllo del traffico aereo civile, ma è stato negato tutto, anche perchè il MoD ha sostenuto che l’UFO segnalato, avrebbe potuto essere parte di un palloncino meteo.
Mentre nel 1973 un aereo di linea dell’Alitalia partito da Roma e diretto a Napoli avvistò sopraLatina un misterioso oggetto rotondo color grigio. Due caccia dell’Aeronautica Militare decollarono dalla base di Ciampino e confermarono l’avvistamento
Anche in Russia documenti dei servizi segreti sovietici (Kgb), pubblicati dalla stampa, attestano ufficialmente avvistamenti di astronavi aliene in Russia per la prima volta dopo la caduta dell’Urss.
Il quotidiano ‘Komsomolskaya Pravda” ha iniziato la pubblicazione dei relativi archivi del Kgb, consegnati nel 1991 al cosmonauta Pavel Popovic presidente della Associazione Ufologica Panrussa che da tempo li aveva richiesti, e da questi confidati al giornale.
Il Kgb spiega che hanno continuato per anni a raccogliere materiale e testimonianze in merito. Secondo il primo rapporto pubblicato dalla ‘Komsomolskaya Pravda’, nel giugno del 1989 tre astronavi aliene sorvolarono il poligono atomico di Kapustin Jar nella regione di Astrakhan, nella Russia meridionale.
Le astronavi, a forma di disco del diametro di 4-5 metri con una cupola luminosa – avvistate dai militari, tra cui ufficiali e sottufficiali che riferirono ad un agente del Kgb sul posto – si avvicinavano e allontavano e nel momento in cui erano piu’ vicine si trovarono ad un’altezza da terra tra 20 e 60 metri.
A un certo punto, secondo le testimonianze dei militari che erano ad una distanza di circa 300 metri dagli Ufo, questi scattarono apparentemente delle ‘foto’ del poligono emettendo un forte raggio di luce. Il comando del poligono fece decollare un caccia per intercettare gli Ufo, ma senza però riuscirci, in quanto le astronavi si allontavano rapidamente ad ogni tentativo di contatto.
Negli anni, innumerevoli altri tentativi di intercettazione ufo vennero compiuti, basti solo pensare che dal 1947 ad oggi centinaia di migliaia di avvistamenti di oggetti volanti non identificati sono stati avvistati in tutto il mondo e almeno 18.500 sono stati censiti solo in Italia e le ammissioni da parte dei militari non mancano come le dichiarazioni del generale Roberto Di Giorgio, Capo del Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica militare italiana.
“I dati sugli avvistamenti – vengono raccolti e pubblicati. Lo scopo non e’ solo statistico perche’ l’attivita’ viene svolta ai fini della sicurezza. La prima preoccupazione e’ naturalmente quella di accertare che cio’ che viene avvistato non abbia ripercussioni per quanto riguarda la sicurezza del volo, sia civile che militare. I casi catalogati e diffusi anche on line sul portale http://www.aeronautica.difesa.it sono quelli che non trovano un’immediata spiegazione logica che la riconduca a fenomeni naturali, umani o comunque ‘terrestri’ come ad esempio un pallone-sonda” .
Bastano comunque a farci riflettere sulle proporzioni del fenomeno queste dichiarazioni del generale Benjamin Chidlaw ;
“Abbiamo innumerevoli resoconti sui dischi volanti. Dobbiamo prenderli in seria considerazione, perchè abbiamo perso molti uomini e aerei nel tentativo di intercettarli“. Così affermò il generale Benjamin Chidlaw, ex comandante generale dell’Air (poi Aerospace) Defense Command, durante una conversazione con l’ex generale USAF Robert C. Gardener, nel 1953: “Abbiamo una pila di relazioni sui dischi volanti. Noi li prendiamo sul serio, se si pensa che molti hanno perso uomini e aerei che hanno cercato di intercettarli“.
Col passare degli anni poi, i mezzi a disposizioni delle grandi potenze militari nel tentativo di abbattere un ufo sono andati via via affinandosi come le armi terrestri anti-satelliti.
Il Mid-Infrared Advanced Chemical Laser (MIRACL!!!) , sperimentato dall’esercito statunitense nel NewMexico, è il piú potente laser americano. Funziona mixando gas reattivi e puntando la luce conseguente per produrre un raggio sufficiente a distruggere un satellite di passaggio.
La sua prova del fuoco fu fatta nel 1997 contro un satellite americano. Si dice che i test siano stati anche altri, ma i risultatisono sono segreti.
La mole del Miracl lo terrà stabilmente a terra. Il piú prosaicamente battezzato “space-based laser” (SBL) è inveec, come di ce il nome, pensato per volare. E’stato progettato da un consorzio interspaziale comprendente TRW, Lockheed Martin e Boeing, e finanziato dalle forze aeree USA e dalla “BallisticMissile Defence Organisation“. Il primo test è programmato per il 2012.
Il SBL sarà meno potente del MIRACL – un difetto necessario per ridurre il consumo di gas, (difficili da procurarsi in orbita). D’altro canto, non servirà lo stesso potere di penetrazione. Se puntato su altri satelliti, il suo raggio non sarà assorbito dall’atmosfera. Anche se usato per attaccare missili balistici, come previsto nei piani iniziali, dovrebbe penetrare solo l’atmosfera superiore, dove l’aria è sottile.
Le ASATS a energia cinetica sono state sviluppate : il loro potere dipende dal fatto che l’energia cinetica di un oggetto cresce al quadrato della sua velocità.
Se ad esempio un oggetto sta volando a 30.000 Kmh, ha una tale energia cinetica che armarlo con una testata è superfluo. Sebbene l’aeronautica abbia testato con successo un arma cinetica anti-satellite (un missile aria-terra modificato lanciato da un bombardiere F-15) già negli anni ’80, il programma fu cancellato nell’88. Una recente reincarnazione dell’idea è il recente programma dell’esercito denominato KE-ASAT: cominciato nel ’90, cancellato sul finire del secondo mandato Clinton, ma reinserito nella proposta Bush per il budget.
Lanciare queste armi da un aereo comporta vantaggi sia sul lancio dallo spqzio che da terra. Un aereo può volare nella zona appropriata per intercettare un determinato satellite, piuttosto che aspettare che esso passi vicino al punto di lancio.
Le armi spazio-terra hanno altri difetti ancora – e ancor più discutibili. Tali armi darebbero all’America la capacità di colpire ovunque premendo un bottone. Benché l’invio di raggi laser attraverso l’atmosfera sia difficile, le armi a energia cinetica potrebbero penetrare bunker corazzati anche meglio delle armi nucleari. Controllarle sarebbe comunque difficile. Un proiettile che viaggi attraverso l’atmosfera alla velocità necessaria genererebbe un tale calore d’attrito che l’aria intorno ionizzerebbe, rendendo la guida-radio impossibile. Un tale proiettile sarebbe cieco, sordo e muto, e dovrebbe perciò essere puntato con estrema accuratezza per colpire il suo bersaglio.
Con “armi ad energia diretta” si intende una classe di armamenti che comprende numerosi dispositivi capaci di indirizzare sui bersagli, in modo molto preciso ed efficace, svariate forme di energia non cinetica. In sostanza, piuttosto che colpire l’obiettivo con un proiettile, o mediante la forza d’urto di un’esplosione, questi dispositivi inviano sul bersaglio radiazioni elettromagnetiche, od onde acustiche, o plasma ad elevata energia, o raggi laser. Gli effetti legati all’uso di tali armi possono essere sia letali che non letali.
– Lo Space-Based High-energy Laser (HEL).Si tratta di un armamento laser montato su di un satellite, e capace di colpire bersagli nello spazio, sulla terra ed in aria. Oltre agli Stati Uniti ed Israele, anche la Cina sta sviluppando un armamento laser pensato per distruggere i satellite nemici orbitanti. L’arma si chiama ASATS (Anti-Satellite Simulation), in fase di test già nel 1998.
– Le armi al “plasma” che oltre a stordire le persone una simile arma dovrebbe essere capace di bloccare i veicoli , in quanto il suo “impulso energetico” interferirebbe con i sistemi elettrici di iniezione. Il raggio d’azione del PEP è di circa 2 Km, ed il suo funzionamento si basa sull’emissione di un impulso laser ad infrarossi (mediante l’impiego di un “deutorium fluoride laser”). Il plasma prodotto dalla parte iniziale dell’impulso arriva ad esplodere poiché i suoi elettroni assorbono l’energia della parte finale dell’impulso. L’esplosione di questo plasma ad elevata energia si tramuta in una forza d’urto combinata ad un’onda elettromagnetica. Altri dispositivi affini a questa tecnologia si chiamano MARAUDER (Magnetically Accelerated Ring to Achieve Ultra-high Directed Energy and Radiation), ed Extreme Alternative Defense System (XADS).
Comunque gia’ nel 22 giugno 1985 venne’ effettuato un test da terra per colpire con un raggio laser una navicella shuttle. Con un accecante raggio verde-blu venne’ colpito (erano le 12,50 in Italia) lo Shuttle “Discovery” mentre si trovava sulla verticale dell’ isola di Maui. La navicella è rimasta illuminata per circa 2 minuti da questo raggio , che uno specchio fissato su una fiancata ha immediatamente riflesso a terra. Al centro di controllo di Huston l’ entusiasmo è stato incontenibile: l’ esperimento diretto a verificare se un laser basato a terra può colpire un obiettivo che si trova ad altissima quota , (come ad esempio un missile) era perfettamente riuscito contribuendo a rafforzare le posizioni dei sostenitori dell’ Iniziativa di difesa strategica americana. Dopo il fallimento del tentativo precedente , dovuto all’ errore di programmazione di un computer , l’ esperimento era atteso con molto nervosismo negli ambienti del Pentagono alle cui ricerche sulle “guerre stellari” partecipava per la prima volta una navicella spaziale. Per la prova è stato utilizzato un laser di potenza limitata a 4 watt per evitare di danneggiare il “Discovery”. Nei centri di ricerca americani sono tuttavia già disponibili apparecchiature laser con potenze di circa 100 watt. Quello di ieri era un raggio laser all’ argon; quando è stato emesso aveva un diametro di 5 millimetri che si è via via allargato a una trentina di centimetri quando ha centrato lo specchio grande come un piatto comune applicato sul “Discovery”. Quando è stato “colpito”, lo Shuttle si trovava a circa 354 chilometri di altezza e volava alla velocità di 28.000 chilometri all’ ora, superiore perciò a quella di un missile intercontinentale.
– Tra le varie, futuristiche armi in sperimentazione presso i laboratori dell’esercito USA figura anche il dispositivo THEL, esistente anche in versione portatile (MTHEL, dove M sta per “mobile”). THEL significa Tactical High Energy Laser, ed è appunto un dispositivo laser ad elevata potenza. La compagnia che da alcuni anni si sta occupando dello sviluppo del progetto THEL si chiamaNorthrop Grumman. Durante diversi test, resi pubblici anche in video, il potente raggio laser viene utilizzato per fare esplodere missili e proiettili in volo (testando dunque la sua funzionalità quale dispositivo di difesa antiaerea). Il progetto THEL vede impegnati nello sviluppo di questa tecnologia laser sia gli americani che gli israeliani. Proprio l’esercito israeliano annovera il THEL quale arma già in dotazione al suo esercito, e questo fa supporre che ne possieda già degli esemplari, probabilmente già dislocati a difesa di basi militari e città. Il THEL utilizza delle sostanze chimiche (fluorite di deuterio) per creare un raggio laserinvisibile capace di abbattere aerei e missili.
– Il sistema ABL consiste in un laser chimico ad alta energia (Chemical Oxygen Iodine Laser – COIL), montato su di un Boeing 747 modificato. Il dispositivo, sviluppato dalla Northrop Grumman e dalla Boeing è in dotazione all’aeronautica USA dal 2003. L’ABL è in grado di individuare ed abbattere missili balistici, può restare in quota per molte ore e rifornirsi di carburante mentre è in volo.
– E-Bombs, Electromagnetic Pulse, High Powered Microwave (HPM).
Si tratta di bombe capaci di produrre onde elettromagnetiche comprese nel range dei 4 – 20 Ghz. Microonde comprese in tali frequenze sono capaci di “accecare” un gran numero di apparati tecnologici. Questa applicazione delle microonde, in fase di avanzata sperimentazione, in contesti di guerra può servire a distruggere sistemi informatici, elettrici , radio e tv del nemico.In pratica viene replicato uno dei “side-effects”delle esplosioni nucleari, ovvero l’emissione di microonde ad elevata potenza. Il tutto avviene in assenza di una reale esplosione: i dispositivi di questo tipo, comunemente chiamati HPM, liberano la propria energia in aria, senza produrre alcun suono o fenomeno visivo. L’effetto delle invisibili onde prodotte dalla “bomba”, devastante per tutti i dispositivi elettronici, è praticamente nullo su cose e persone (anche se sugli esseri viventi è appurato che tutti i tipi di microonde provocano effetti dannosi: dai telefonini ai forni a microonde). Gli Stati Uniti sembrano essere la seconda potenza più avanzata da questo punto di vista : i primi sarebbero i russi. L’esercito russo disporrebbe infatti di un vasto e variegato arsenale di E-bombs.
Fino a includere potenti mezzi offensivi messi in orbita grazie a vettori spaziali come lo Space Shuttle tra cui radar intercettori da usare in abbinamento ai sistemi d’arma sopra citati in grado di agganciare velivoli che si muovano a velocita’ mostruose.