Potrebbero esserci più di mille civiltà aliene che osservano la Terra dalla loro posizione
Per gli scienziati alla ricerca di vita extraterrestre ,la posizione di questi pianeti garantirebbe una visuale perfetta per l’osservazione della Terra.
Scienziati di tutto il mondo sono a lavoro per individuare nuovi pianeti potenzialmente abitabili .
Ma un nuovo studio realizzata dalla Cornell University in un certo senso ha cambiato il tipo di ricerca, ovvero, individuando i pianeti che, dalla loro prospettiva, potrebbero garantire ad civiltà aliena, l’osservazione della Terra.
Secondo gli ultimi risultati, al momento sono stati scoperti esistono 1.004 stelle simili al Sole, con pianeti orbitanti che hanno caratteristiche simili alla Terra che probabilmente hanno l’opportunità di rilevare tracce chimiche di vita extraterrestre.
Gli osservatori extraterrestri
Gli scienziati ne sono convinti-se c’è vita intelligente su quei pianeti, sono in grado di osservarci. Le stelle al momento osservate, sono distanti circa 326 anni luce dalla Terra.
I dati sono stati registrati grazie al Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA e dalla mappa stellare di Gaia il cui scopo è la ricerca di pianeti extrasolari potenzialmente abitabili usando il metodo fotometrico del transito.
L’astronomo Lisa Kaltenegger ne è convinta: Se gli extraterrestri fossero alla ricerca forme di vita intelligente , potrebbero osservare i segni di una biosfera nell’atmosfera della nostra amata terra.
Per individuare la Terra, gli astronomi extraterrestri, su questi esopianeti, dovrebbero, però, usare le stesse tecniche che utilizziamo noi per catalogare un oggetto distante: il passaggio del nostro pianeta.
Di tutte le stelle al momento identificate con zone abitabili, 508 offrono ai loro pianeti una finestra di osservazione della Terra di almeno 10 ore in ciascuna orbita.
La maggior parte delle stelle, il 77%, sono stelle di categoria M o nane rosse.
Lanciato nel maggio del 2018, il telescopio spaziale TESS ha già dimostrato la sua notevole potenzialità per l’individuazione degli esopianeti nel cosmo.Un ulteriore aiuto giungerà dal telescopio spaziale James Webb della NASA che analizzerà lo spazio attraverso lo spettro infrarosso, fornendoci ulteriori informazioni sulla composizione degli esopianeti e sulla storia