Un fenomeno raro e al quanto misterioso ha prodotto un nuovo buco nero nella nostra Galassia
La nostra galassia è colpita da un fenomeno misterioso e raro che ha creato un buco nero lasciando una voragine in un flusso stellare. Per alcuni esperti, potrebbe essere la Materia Oscura la causa di tutto questo, quella misteriosa sostanza che compone l’universo e che risulta del tutto invisibile agli strumenti di osservazione per la mancanza totale di radiazioni emesse e rilevabili attraverso i suoi effetti gravitazionali, per altri invece potrebbe essere stato creato da qualche civiltà evoluta.
A fare la scoperta del nuovo buco nero è stata l’astrofisica Ana Bonaca, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts.
Grazie ai dati della missione Gaia e del Multi Mirror Telescope, gli studiosi hanno realizzato una mappatura completa del flusso stellare, una lunga sequenza di stelle derivante da un ammasso globulare che in un lontano passato si ”fuse” con la nostra galassia.
Secondo gli studiosi questa sequenza di stelle dovrebbe presentare una sola voragine al centro, l’area nella quale si dissolse l’ammasso distribuendo la ”fascia” di stelle ad entrambi i lati.
Secondo i dati è emerso, però, un altro buco. La voragine sarebbe stata provocata da un oggetto di massa pari ad oltre un milione quella del Sole.
Secondo invece alcuni sostenitori di vita aliena come ad esempio Louis Crane sostiene che questi buchi neri potrebbere essere creati da forme di vita intelligenti per poi usarli come energia.
“Una civiltà avanzata vorrebbe sfruttare un microscopico buco nero perché potrebbe immettervi materia ed estrarre energia. Sarebbe la massima fonte energetica, in particolare potrebbe spingere un’astronave abbastanza grande da essere schermata a velocità relativistiche. Nessuna delle idee di astronavi studiate dalla NASA si è rivelata essere fattibile … Questa potrebbe essere l’unica possibilità. “
Ovviamente, sarebbe necessario un livello tecnologico per noi, al momento, nemmeno contemplabile. Servirebbe una civiltà di tipo II sulla scala di Kardashev, ovvero una civiltà in grado di raccogliere tutta l’energia della stella del proprio sistema solare, perché la produzione di un buco nero artificiale richiederebbe un elevatissimo quantitativo di energia, oltre a conoscenze scientifiche e tecniche straordinarie.
Ma se davvero da qualche parte nel cosmo attorno a noi qualcuno viaggia tra le stelle sfruttando questa incredibile risorsa, il fatto diventa interessante anche per un altro motivo: potremmo accorgerci della sua presenza.
Gli scienziati, infatti, per accertare l’esistenza di forme di vita intelligenti nello spazio vanno caccia di “tecnofirme”, ossia di qualsiasi oggetto o fenomeno che si dimostri, al di là di ogni dubbio, prodotto da una civiltà evoluta. Il SETI adesso lo fa cercando emissioni di onde radio, ma in un prossimo futuro potrebbe rilevare una civiltà che sfrutta piccoli buchi neri artificiali creati con laser a raggi gamma grazie al cosiddetto “spillover”.
A cura di universo7p