Marte, Mars-Express fotografa un cratere pieno di ghiaccio
Grazie alla sonda Mars-Express Marte ci regala delle immagini dettagliate del cratere marziano di Korolev pieno di acqua ghiacciata.
La sonda europea Mars-Express, fu lanciata nel 2003, con lo scopo di cercare e trovare acqua su Marte.
Negli ultimi anni l’ipotesi che Marte fosse stato un pianeta simile alla Terra sono diventate certezze, questo grazie alle ultime scoperte fatte dalle varie sonde Mandate sul pianeta Rosso.
Gli scienziati, ne sono certi, una volta sul pianeta rosso erano presenti mari, laghi e scorrevano fiumi di acqua con la stessa fluidità del nostro Oceano Artico.
La maggior parte di quest’acqua è successivamente evaporata nello spazio insieme all’atmosfera marziana. Solo una piccola parte è rimasta sotto forma di calotte polari e vasti depositi sotterranei di ghiaccio, come recentemente scoperto proprio dalla sonda Mars Express.
Il cratere Korolev, intitolato al pioniere della tecnologia spaziale Sergei Korolev e largo 82 chilometri, si trova nelle pianure dell’estremo Nord di Marte, non lontano dalla distesa di dune nota come Olympia Undae. Il ghiacciaio, spesso circa 2 chilometri, si mantiene all’interno del cratere grazie al fenomeno conosciuto come “trappola fredda” che vede le correnti di aria più fredda spingersi sul fondo creando le condizioni ideali perché la calotta perduri nonostante le alte temperature sulla superficie del pianeta rosso.
Queste riserve idriche periodicamente si sciolgono ed evaporano, per poi precipitare in altri angoli più freddi del pianeta. I ricercatori si sono concentrati su questo “ciclo dell’acqua” marziano, dal momento che può contribuire all’ulteriore “fuga” di acqua dal pianeta, o servire come fonte principale per ipotetici microbi marziani che vivono negli strati profondi del suolo.
A beautiful #winter wonderland… on #Mars! This ice-filled crater was imaged by our Mars Express spacecraft. Korolev crater is 82 kilometres across and found in the northern lowlands of Mars.
More images: https://t.co/48Czjh80Qb pic.twitter.com/5KDQ1PJ0jt— ESA (@esa) 20 dicembre 2018