La vita extraterrestre potrebbe essere a base di Materia Oscura

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La ricerca della vita extraterrestre potrebbe risultare totalmente diversa da come ce la immaginiamo

Le nostre definizioni di vita extraterrestre si basano su ciò che vediamo sul nostro  pianeta, ma secondo Alison Koontz, neurobiologa del CalTech (il California Institute of Technology), in un articolo pubblicato su Massive Science, la vita extraterrestre potrebbe aver origine dalla Materia oscura.

La ricercatrice sostiene che abbiamo una visione totalmente sbagliata sul fatto che gli esseri viventi sono dei sistemi chimici autosufficienti capaci di evolversi in modo darwiniano. Fino ad oggi, sostiene la ricercatrice, non sappiamo per certo come effettivamente la vita si sia sviluppata ed sul nostro pianeta, quindi, come possiamo pretendere di sapere come possa essere quella Extraterrestre?

Fino ad oggi, gli scienziati, hanno un acceso dibattito su quale sia stato il primo materiale genetico- RNA o DNA? E non c’è certezza sul modo in cui dal  cosiddetto “brodo primordiale” siano emerse le prime molecole complesse.

Per noi, il concetto di vita extraterrestre si basa su ciò che vediamo sul nostro pianeta

vita extraterrestre materia-oscura
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Dobbiamo ammettere che buona parte del dibattito si riduce al fatto che i vari campi della scienza affrontano l’argomento in modo diverso. Un genetista, che si concentra su organismi conosciuti e sui loro genomi, avrà probabilmente una visione diversa su ciò che costituisce la vita rispetto a un astrofisico, che prenderà in considerazione una definizione più ampia e universale.

Ma oltre a ciò, la maggior parte di queste definizioni della vita falliscono in un altro modo, più sottile: si basano tutte sulle origini della vita sul nostro pianeta.

Questo significa che le nostre ipotesi su come appaiono gli alieni senzienti e coscienti riflettono quasi sempre il genere umano. Basta guardare un episodio di Star Trek per rendersene conto: all’umanità piace creare il mondo alla sua immagine, ed è in parte il motivo per cui nella fantascienza e nel genere fantasy molti “alieni” sono molto simili a noi stessi. (Va bene, anche perché è più facile travestire un essere umano da alieno umanoide).

Potremmo discuterne per decenni, ma per quanto ne sappiamo, esistono alcuni elementi incontestabili che in passato furono importanti per lo sviluppo della vita sulla Terra, e quindi presubilmente anche per la vita in generale.

  • 1 – Il bisogno di energia. Niente nell’universo può muoversi senza ottenere energia. Questa è la prima legge della termodinamica. Nell’uomo, questa energia viene dal metabolismo del cibo.
  • 2 – L’organizzazione in cellule legate alla membrana. Questo in particolare sembra specifico della Terra, perché tutti i nostri organismi viventi sono composti di cellule.
  • 3 – La capacità di memorizzare informazioni genetiche. Sulla Terra, il DNA immagazzina le nostre informazioni genetiche, che servono da modello per lo sviluppo di tutti gli esseri viventi. Sarebbe abbastanza difficile rendere la vita possibile senza uno schema.
  • 4 – La capacità di replicarsi con variazioni. La vita non sarebbe prospera se non è in grado di creare progenie; il mondo finirebbe per essere nuovamente una landa desolata dopo la scomparsa di una solo generazione di organismi. La produzione della discendenza con variazioni risale all’idea dell’evoluzione di Darwin. Essere in grado di evolvere cambia le popolazioni nel tempo, una parte importante per la creazione di nuove forme di vita.
  • 5 – La capacità di crescere e di rispondere agli stimoli. Ciò che distingue un essere umano da un robot è la capacità di sintetizzare le informazioni e utilizzarle per prendere decisioni che ci aiutano nel nostro ambiente. La vita non prospererebbe senza la capacità di apportare cambiamenti, rimarrebbe statica. E le cose statiche raramente sopravvivono.

Dobbiamo comprendere che anche sul nostro pianeta, non tutto ciò che rispetta questi 5 criteri elencati viene classificato come essere vivente. Il caso più eclatante è quello dei virus. Presentano tutte le caratteristiche della vita: hanno bisogno di energia, sono legati ad una membrana, immagazzinano informazioni genetiche, mutano e si replicano ripetutamente.

vita extraterrestre materia-oscura
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 Per la scienza, però,  non sono forme viventi, perché hanno bisogno di una cellula che li ospiti. «Ma se la definizione di vita non funziona correttamente nemmeno con i sistemi che osserviamo sul nostro pianeta, è straordinariamente probabile che nel vasto universo ci siano sistemi che infrangono del tutto questa definizione.

«Supponiamo di trovare un pianeta pieno di Alieni che hanno raggiunto l’immortalità. La popolazione è rimasta stabile per migliaia di anni, senza né nascite né morti- in altre parole, non si sta verificando l’autoproduzione. Non c’è variazione. Tutto è statico. Non c’è nemmeno evoluzione. Questa specie aliena sarebbe considerata vivente secondo la nostra attuale definizione? E dovrebbe esserlo? Certo, è una teoria estrema, ma man mano che impariamo di più sull’immenso universo sarà sempre più importante considerare anche questo genere di domande». Tralasciamo, ovviamente, che per tanti ricercatori alternativi quel tipo di ET- per nulla pura ipotesi, ma potenziali protagonisti di un reale contatto avvenuto in epoche remote- potrebbero essere l’origine del concetto di Dio nella Umanità primitiva.

Potrebbe esserci un intero sistema di vita fatto della materia oscura dell’universo –

E poiché gran parte dell’universo è composto da materia oscura, di cui attualmente non sappiamo molto, potrebbero esserci interazioni e implicazioni di cui non siamo a conoscenza.

Se fosse questo il caso, potrebbe benissimo esistere un intero sistema in grado di produrre vita costituita da materia oscura.

Carl Powell, un famoso autore scientifico, ha anche coniato il termine “sciovinismo della materia chiara” per descrivere l’aristocratica convinzione dell’umanità secondo la quale la materia di cui siamo fatti è l’unica cosa rilevante.

La nostra definizione provvisoria della vita è estremamente imperfetta perché si basa sulle prove limitate che abbiamo di un universo infinitamente grande.

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