È la prima a entrare nell’orbita di un pianeta nano, a oltre 500 milioni di chilometri da noi: raccoglierà dati per capire meglio come si formò il Sistema Solare.
Dawn, una sonda spaziale senza equipaggio sviluppata dalla NASA per raggiungere ed esaminare il pianeta nano Cerere, l’unico asteroide del sistema solare interno ad essere considerato un pianeta nano dalla scoperta avvenuta ad opera dell’italiano Giuseppe Piazzi nel 1801 e fino ai primi anni 50 dell’800, Cerere era stato considerato addirittura un pianeta a tutti gli effetti, ha un diametro di 950 chilometri circa le dimensioni del Texas , è considerato il più piccolo pianeta nano noto del sistema solare. Il nuovo studio suggerisce che in almeno due punti sulla sua superficie ci sia un’espulsione di vapore acqueo nell’atmosfera sottile.
In queste ore la sonda “Dawn” dell’agenzia spaziale Usa, dopo un viaggio di quasi 5 miliardi di chilometri durato sette anni e mezzo, entra nell’orbita del pianeta nano ,permettendoci di vedere con raffinato dettaglio quelle misteriose macchie brillanti osservate nei giorni scorsi su un cratere di Cerere, durante la manovra di avvicinamento della sonda della Nasa. “Quelle due macchie sono una caratteristica unica nel Sistema solare – sottolinea Raymond -. A generarle potrebbero essere materiali molto riflettenti, come sali o ghiaccio esposto”. La loro natura resta ancora tutta da decifrare. Per il momento, i planetologi della Nasa escludono solo che si tratti di un fenomeno di vulcanismo, perché questi punti di luce non sembrano essere collocati in cima ad una montagna, o a un picco.
Non sarà uno sbarco in grande stile, come quello di Rosetta e il suo lander Philae sul suolo polveroso della cometa, ma per gli scienziati della Nasa è un “appuntamento storico”. Il primo incontro ravvicinato di una sonda terrestre con il più antico e, con un diametro di 950 km, il più grande corpo celeste della cintura di oggetti rocciosi che punteggiano la regione del Sistema solare tra Marte e Giove, la fascia degli asteroidi.
Cerere rappresenta un campione dei mattoni dai quali si sono formati Venere, Terrae Marte”, spiega Carol Raymond, del Jet propulsion laboratory della Nasa (Jpl), tra i responsabili della missione Dawn, il cui nome significa, infatti, “albore”
Dawn non si metterà subito al lavoro dopo essersi inserita nell’orbita di Cerere: dovrà seguire una spirale di avvicinamenti e sarà pronta per avviare le rilevazioni il prossimo 23 aprile. Resterà a orbitare intorno al pianeta nano per 16 mesi, avvicinandosi fino a 378 chilometri dalla superficie. La missione si concluderà nel giugno del 2016. E per allora i ricercatori confidano di ottenere dati a sufficienza per capire meglio come si formarono i pianeti e di conseguenza tutto il resto, il Post compreso.