Il destino della Stazione Spaziale Internazionale sembra essere quello di farla schiantare nell’Oceano Pacifico
La NASA annuncia la fine della Stazione Spaziale Internazionale per consentire ad altre piattaforme finanziate da privati di continuare nell’esplorazione spaziale con diverse piattaforme. Oggi la stazione funge da laboratorio per la ricerca e altri studi scientifici.
La Nasa ha reso pubbliche le proprie intenzioni riguardo al fatto che la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) continuerà ad orbitare intorno alla Terra fino alla fine del 2030, per poi mettere in atto le manovre di deorbita e rientro nell’atmosfera terrestre della struttura orbitante, prevedendo che si schianterà nel punto più remoto dell’Oceano Pacifico,
“Ecco il nostro piano per garantire una transizione fluida verso destinazioni commerciali dopo il ritiro della Stazione Spaziale Internazionale nel 2030”, ha detto Phil McAlister, direttore dello spazio commerciale presso la sede della NASA, in una dichiarazione rilasciata giovedì (03.02.2022).
Secondo McAlister, “il settore privato è tecnicamente e finanziariamente in grado di sviluppare e gestire destinazioni commerciali in orbita terrestre bassa, con l’assistenza della NASA”.
La stazione Spaziale atterrerà nel cosiddetto Nemo Point
Secondo quanto riportato in un rapporto chiamato International Space Station Transition Report, il piano prevede che, una volta smantellata, l’ ISS entrerà “in totale sicurezza” nell’atmosfera terrestre per poi atterrare nella South Pacific Oceanic Uninhabited Area, conosciuta anche come Nemo Point, situata tra la Nuova Zelanda e l’Antartide.
Chiamato come il capitano del romanzo di Jules Verne “Ventimila leghe sotto i mari”, Point Nemo è il punto dell’oceano più lontano dalla terra e dal 1971 è servito come cimitero sottomarino per le navi spaziali, non solo americane.
La Stazione spaziale Internazionale ha una durata di vita di ancora 8 anni
La Stazione Spaziale Internazionale è un progetto collaborativo internazionale che coinvolge le agenzie spaziali di Stati Uniti, Russia, Giappone, Europa e Canada, la cui amministrazione, gestione e sviluppo sono stati stabiliti da trattati e accordi intergovernativi.
La stazione serve come un laboratorio di ricerca in microgravità permanentemente abitato, dove vengono condotti studi scientifici e vengono testati i sistemi e le attrezzature necessarie per i voli spaziali di lunga durata.
Prima di lasciare lo spazio, la Stazione Spaziale Internazionale ha otto anni critici per i piani di colonizzazione di altri pianeti e per continuare a guidare i progressi scientifici, secondo il rapporto. “La Stazione Spaziale Internazionale sta entrando nel suo terzo e più produttivo decennio come piattaforma scientifica innovativa in microgravità”, ha dichiarato Robyn Gatens, direttore della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) presso la sede della NASA, nella dichiarazione.
“Non vediamo l’ora di massimizzare questi ritorni dalla stazione spaziale fino al 2030, mentre pianifichiamo la transizione verso le destinazioni spaziali commerciali che seguiranno”, ha sottolineato.
La Stazione Spaziale Internazionale, fondata nel 2000, inizialmente era stata progettata per operare fino al 2024, ma nel 2021 è stato deciso di estendere il suo utilizzo fino al 2030.
A cura di Universo7p