La misteriosa borsa nelle antiche civiltà contenevano il seme della conoscenza?
Esistono numerosi e misteriosi manufatti nelle antiche civiltà, una di queste sono le immagini che mostrano la presenza di borse misteriose, sorrette dai vari soggetti rappresentati nelle raffigurazioni fatte dai Sumeri dell’Iraq, tra le rovine di antichi templi turchi, nelle decorazioni dei Maori della Nuova Zelanda, e in artigianato realizzati dagli Olmechi dell’America centrale. Ma per quale motivo centinaia di raffigurazioni in diverse culture del passato mostrano strani personaggi ritratti con in mano una sorta di misteriosa “borsa”?
Tutti gli antichi Dèi, sumeri, mesoamericani e i Wandhina australiani, sono stati rappresentati con un oggetto tra le mani a forma di borsetta, oggetto sicuramente molto prezioso e forse necessario, che probabilmente si portavano sempre dietro, per gli egiziani ad esempio questa borsa o contenitore raffigura la chiave o il seme della vita.Un seme della vita geneticamente più avanzata che loro apportavano al genere umano sulla terra?
Uno dei tanti manufatti con queste ”Borse o Cesti” le troviamo nelle rovine di Gobekli Tepe, uno dei più antichi complessi di templi mai scoperti risalente all’inizio del Neolitico o alla fine del Mesolitico. Vi è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra iniziato attorno al 9500 a.C.
La sua costruzione dovette interessare centinaia di uomini, impegnati nell’arco di tre o cinque secoli. Le più antiche testimonianze architettoniche note in precedenza erano le ziqqurat sumere, datate 5000 anni più tardi.
Le pareti e le colonne del tempio sono decorate con animali finemente scolpiti, gli dei e creature mitiche, forse nel tentativo di ritrarre le molte creazioni diverse del cosmo. In mezzo a queste altre sculture troviamo tre borse.
La somiglianza di questi oggetti così distanti nel tempo e nello spazio pone diversi interrogativi: cosa sono questi oggetti? Cosa rappresentano e perchè sono importanti? Perchè appaiono nella iconografia di civiltà tanto distinte e separate da migliaia di chilometri e anni di distanza? Sono il segno di una stessa origine o di una stessa conoscenza antica? Chi ha trasmesso loro questa conoscenza?
Queste misteriose borsette, contenevano il seme della vita o il seme della conoscenza?
Il Popol Vuh (La Bibbia Maya) ci racconta che all’origine di ogni cosa c’era una duplice divinità, padre e madre allo stesso tempo, Tepeu il creatore e Gucumatz il modellatore, questi sono i nomi utilizzati dal popolo Quichè del periodo post-classico per identificare il creatore supremo.
Nella lingua Quiché Tepeusignifica anche “sovrano”, mentre Gucumazt è generalmente associato al serpente piumato frequentemente rappresentato nell’iconografia dei popoli mesoamericani. Dunque “Tepeu, Guculmatz” si può tradurre come “sovrano serpente piumato”. I Maya hanno ereditato gran parte delle loro eccezionali competenze astronomiche e della loro mitologia dai popoli che li hanno preceduti, come gli Olmenchi. Infatti le prime rappresentazioni di serpenti piumati appaiono con la misteriosa cultura olmeca tra il 1400 e il 400 a.C.
Il serpente piumato Olmeco è solitamente raffigurato come un serpente a sonagli dotato di cresta, a volte con piume che ne ricoprono il corpo. Molte rappresentazioni olmeche sono sopravvissute, tra cui la Stele 19 proveniente dal sito archeologico di La Venta. Questa rappresentazione, oltre ad essere la prima, è anche una delle più interessanti per via dell’oggetto che la personificazione del dio regge nella mano destra. Si tratta di una specie di borsetta sorprendentemente simile a quelle che venivano raffigurate presso gli antichi popoli mesopotamici.
Sempre secondo Il Popol Vuh chi portava questo dispositivo (borsetta o cesta) portava con se la conoscenza, il civilizzatore per eccellenza.
Redazione
osservate le foto di astronauti terrestri, portano manualmente un dispositivo per l’ossigeno che sembra una borsetta
Ciao Andrea
Ottima osservazione. Infatti gli Astronauti Usano proprio questo dispositivo