La Coscienza dopo la morte torna nell’universo?
Da tempi immemori, l’umanità si è interrogata sulla natura della coscienza e su ciò che accade dopo la morte. Questa riflessione, che abbraccia filosofia, scienza e spiritualità, continua a suscitare domande fondamentali: quando nasce la coscienza? E soprattutto, cosa accade alla nostra coscienza quando il corpo cessa di vivere? Una recente teoria suggerisce che la coscienza, o anima, non svanisca con la morte ma ritorni all’universo come parte integrante di un ciclo cosmico.
Cos’è la Coscienza?
La coscienza è quella consapevolezza profonda e immediata che ogni individuo ha di sé stesso e delle proprie azioni, emozioni e riflessioni. In termini semplici, è la capacità dell’uomo di osservare e giudicare la propria esistenza.
Il termine deriva dal latino conscire, che significa “essere consapevole“. In un contesto più ampio, la coscienza rappresenta anche il discernimento tra il bene e il male, la percezione di valori morali, e il giudizio sulle proprie decisioni in relazione ai principi etici.
Nella filosofia moderna, la coscienza è considerata il punto di contatto tra l’anima e la dimensione interiore dell’essere umano. È il nucleo attraverso cui ogni individuo può conoscersi e giudicarsi con certezza, una sorta di specchio della propria esistenza.
Coscienza e Teoria Quantistica
Il concetto di coscienza si intreccia oggi con le frontiere della fisica quantistica grazie agli studi del Dr. Stuart Hameroff, anestesiologo e psicologo presso l’Università dell’Arizona, e del celebre fisico matematico Sir Roger Penrose dell’Università di Oxford. Dal 1996, i due scienziati hanno sviluppato la teoria Orch-OR (Orchestrated Objective Reduction), secondo cui la coscienza è legata a processi quantistici che avvengono nei microtubuli, strutture presenti nelle cellule cerebrali.

Secondo questa teoria, il cervello umano funziona come un sofisticato computer biologico, composto da miliardi di neuroni le cui connessioni sinaptiche trasmettono informazioni. Gli effetti della gravità quantistica all’interno dei microtubuli generano la coscienza. In questo contesto, la coscienza non sarebbe solo un prodotto del cervello, ma un fenomeno intrinseco dell’universo stesso.
Cosa Succede alla Coscienza Dopo la Morte?
Un elemento rivoluzionario della teoria di Hameroff e Penrose riguarda il destino della coscienza dopo la morte. Durante un’esperienza di quasi-morte, i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le informazioni che contengono non vengono distrutte. Al contrario, queste informazioni vengono rilasciate nell’universo. Questo implica che l’anima, o la coscienza, non svanisce con il corpo fisico, ma torna a far parte del tessuto dell’universo.

Hameroff ha spiegato questa teoria in un documentario narrato da Morgan Freeman, intitolato Through the Wormhole. Nel documentario, il medico afferma che quando il cuore smette di battere e il sangue cessa di fluire, l’informazione quantistica nei microtubuli viene trasferita all’universo, dove continua ad esistere in una forma non distruttibile.
La Coscienza: Parte dell’Universo
La teoria di Hameroff e Penrose sfida la convinzione comune che la coscienza sia emersa durante l’evoluzione come semplice adattamento biologico. Secondo la teoria Orch-OR, la coscienza è una caratteristica fondamentale dell’universo, presente sin dalle sue origini. Questo spiegherebbe perché fenomeni come le esperienze di pre-morte sono accompagnati da una percezione di continuità dell’esistenza.
Un altro sostenitore di questa prospettiva è il Dr. Rick Strassman, che ha proposto che l’anima entri nel corpo umano attraverso la ghiandola pineale, una piccola struttura nel cervello spesso associata a esperienze spirituali.
La Coscienza Come Ponte tra la Vita e l’Universo
La domanda su quando nasce la coscienza e su dove essa vada dopo la morte rimane al centro di dibattiti scientifici e filosofici. Le teorie quantistiche offrono una visione innovativa, suggerendo che la coscienza sia qualcosa di più di un semplice prodotto biologico. Essa potrebbe rappresentare una connessione profonda con l’universo stesso, una forza che ritorna al cosmo per continuare il suo viaggio.
Questa prospettiva non solo amplia la nostra comprensione della natura umana, ma apre anche nuove possibilità di esplorare il significato della vita e della morte. Forse, alla fine, la coscienza non si perde, ma diventa parte integrante dell’eterno fluire dell’universo.
di Universo7p
Albert Einstein disse e dimostrò una legge incontrovertibile: nell’universo NULLA SI CREA, NIENTE SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA, anche la coscienza in quanto incontrovertibilmente esiste non si distrugge ma si trasforma.
Verissimo Antonio