La siccità che si è verificata nella riserva di Mosul, in Iraq, ha portato alla luce uno dei più importanti ritrovamenti archeologici nella storia della regione. Un misterioso palazzo.
Le rovine di un antichissimo palazzo, risalente a circa 3.400 anni fa, sono riemerse nella regione del Kurdistan. La scoperta è dovuta ad un calo del livello delle acque nel bacino della diga di Mosul, sul fiume Tigri.
Si tratta del regno di Mitanni, che nella seconda metà del II millennio a. C. si estendeva nel nord della Mesopotamia. Sulla sua civiltà non ci sono giunti molti reperti originali, e per questo motivo la scoperta delle rovine di questo palazzo è risultata così importante.
Un team di ricercatori curdo-tedeschi si è messo all’opera per analizzare ciò che è riemerso a seguito della siccità.
Secondo le ultime analisi questo Palazzo Originariamente sorgeva a pochi metri dalle rive del fiume, su un terrapieno rialzato e aveva pareti di mattoni di fango che raggiungevano i due metri di spessore.
Ma le sorprese non sono finite: al suo interno, sono stati rinvenuti alcuni dipinti rupestri, sulle tonalità del rosso e del blu, che rappresentano una vera rarità. È solo la seconda volta che ci arrivano, perfettamente preservati, delle testimonianze grafiche del periodo di Mitanni.
Infine, nel palazzo di Kemune sono state trovate 10 tavolette di argilla ricoperte di scritture cuneiformi, le cui foto sono state inviate in Germania per la traduzione. Ciò che verrà a galla da questi antichissimi testi, potrebbe dare una svolta alle nostre conoscenze sul regno di Mitanni, che ancora oggi sono davvero scarse.
Un team di ricercatori tedeschi si è messo subito a lavoro per cercare di interpretare le iscrizioni sulle tavolette cercando di scoprire il massimo su questo antico Impero che in passato ha dominato in Siria e Mesopotamia settentrionale.