mercoledì, Dicembre 11, 2024
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I punti luminosi rilevati su Ceres non sono provocati dal ghiaccio”

Inizialmente la NASA ha confutato la teoria che i misteriosi punti luminosi rilevati sulla superficie del pianeta nano Cerere erano da attribuirsi alla presenza di ghiaccio altamente riflettente.

Questo dopo che l’agenzia spaziale statunitense ha anche rilasciato un dettagliato video in 3D che mostra la superficie del pianeta, che si trova nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. Ora nell’esaminare la riflessione della luce su diverse lunghezze d’onda provenienti dai punti più luminosi di Cerere, rilevati all’interno del cratere Occator (emisfero nord), la NASA ha escluso la teoria attraverso la quale si ipotizzava la presenza di ghiaccio.

Ceres[3]

Tuttavia, ci sono altre teorie che potrebbero spiegare l’origine di questo fenomeno“, riporta il quotidiano ‘ Daily Mail ‘.
Una di queste è che le misteriose macchie bianche potrebbero essere attribuite a dei depositi di sale la cui consistenza permette alla luce del sole di riflettersi.
Questi depositi di sale potrbbero essersi formati sulla superficie di Cerere dopo l’evaporazione dell’acqua salata o come risultato di altre reazioni chimiche. Un’altra possibilità è che possa trattarsi di cryovulcani immortalati mentre sputano dell’acqua ghiacciata. Tuttavia, l’assenza di dati certi intorno agli enigmatici punti luminosi suggerisce che questa teoria deve essere scartata.
In un video, la NASA ha giocato sulla superficie di Ceres attraverso alcuni modelli comparativi molto più precisi grazie alla ricostruzione tridimensionale della sua superficie.
Grazie ai dati raccolti dalla sonda Dawn che si è spostata in un orbita più bassa, gli scienziati sono stato costretti a rivedere le loro teorie visto che ora la stima del diametro medio del pianeta nano si attesta intorno ai 940 km.
La sonda Alba riprenderà il suo monitoraggio di Cerere verso la metà di agosto e da una distanza onferiore ai 1.500 chilometri, tre volte più vicino rispetto all’orbita precedente.
La sonda Alba lanciata dalla NASA alla fine di settembre del 2007, è il primo veicolo spaziale a studiare in modo accurato il corpo celeste di Cerere dopo Vesta, il secondo asteroide più grande del sistema solare.
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