domenica, Febbraio 9, 2025
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Gli extraterrestri giganti di Voronezh

Il racconto degli extraterrestri giganti di Voronezh

Era il 10 ottobre del 1989  quando tutte le televisioni mondiali iniziarono la giornata con delle notizie sorprendenti per alcuni, e sconcertanti per altri. In Russia, erano arrivati gli extraterrestri!

Secondo il racconto dei testimoni, un oggetto volante non identificato (UFO) era atterrato in un parco pubblico a Voronezh, una popolazione dell’Unione Sovietica.

La Russia, a quei tempi  era terrorizzata all’idea che gli UFO fossero armi segrete americane, Lenin – in un’intervista con H. G. Wells – disse che “se un giorno stabiliremo dei contatti interplanetari, dovremo bandire la violenza come mezzo e metodo di progresso”.

Gorbachov era pronto a fornire a Reagan aiuto in caso di “invasione extraterrestre” (leggi qui ). Fatto sta che, sotto il suo mandato, la TASS, l’agenzia di stampa sovietica, liberalizzò l’informazione ufologica e decine di avvistamenti da tutto il Paese rimbalzarono sulla stampa locale e, di riflesso, sulle testate di tutto il mondo, spiazzando la bigotta Sinistra italiota, che sull’argomento aveva sempre scherzato sussiegosamente.

L’avvistamento sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 27 settembre 1989. Testimoni principali sono stati un gruppo di ragazzi che frequentano la Scuola elementare n. 33 e che a quell’ora stavano giocando a pallone in uno spiazzo del Parco Sud, nel sobborgo di Levoberezhniy, oltre ad un numero imprecisato di adulti che si sarebbero trovati ad una vicina fermata dell’autobus.

In realtà non è chiaro se i vari testimoni intervistati dai giornalisti accorsi a Voronezh si riferiscono tutti allo stesso avvistamento. Sembrerebbe anzi che in totale ci siano stati diversi avvistamenti di UFO nella zona tra il 21 settembre e il 2 ottobre.

L’AVVISTAMENTO

Il fatto principale si sarebbe comunque svolto all’incirca come segue. Intorno alle 18,30 i bambini avrebbero osservato in cielo una luce rossastra che si avvicinava muovendosi lungo una traiettoria orizzontale. Quando fu sulla loro verticale, poterono constatare che si trattava di un oggetto rosso scuro, di forma sferica od ovoidale.

L’oggetto comincio’ a girare in tondo sopra di loro, come se stesse cercando un punto dove atterrare, poi si allontano’ scomparendo.

UFO a Voronezh

Dopo alcuni minuti pero’ ricomparve rimanendo sospeso immobile sopra i bambini, poi comincio’ a scendere. Quando fu arrivato a un metro e mezzo dal suolo, su un lato dell’oggetto si apri’ un portello dal quale si affaccio’ una figura umanoide, di corporatura robusta e dai movimenti lenti.

L’essere sembrava “senza collo” ed aveva una testa piccolissima, “come una semisfera appoggiata fra le spalle”, sulla quale si trovavano tre occhi luminosi uno dei quali (quello centrale) si muoveva guardando tutt’intorno. Al posto del naso c’era un buco, e sul petto quello che sembrava un “disco”. Dopo essersi guardato intorno, l’umanoide richiuse il portello, dall’oggetto spuntarono quattro “gambe” e il tutto si poso’ dolcemente al suolo.

Le dimensioni della sfera sono state variamente descritte come comprese fra i 10 e i 15 metri. In effetti, alcuni dei testimoni hanno parlato di un oggetto “a forma di banana”, che figura anche nei disegni di alcuni dei bambini.

Dopo che l’oggetto fu atterrato, il portello si riapri’ e ne uscirono due (oppure tre o anche quattro, a seconda delle fonti) creature di cui una piu’ piccola e l’altra (o le altre) uguale a quella già descritta, alta circa tre o quattro metri, vestita di una tuta argentea e con calzature color bronzo. L’essere piu’ piccolo, descritto dai bambini come “un robot”, si mise in movimento camminando in modo meccanico quando l’altro umanoide lo tocco’. Il gruppo si mise quindi a girare lentamente e goffamente tutt’intorno al velivolo atterrato.

L’essere più alto emetteva dei suoni che sembravano ordini, e dal suo petto proveniva un raggio luminoso che tracciava sul terreno un triangolo di 30-50 centimetri di lato, che rimaneva illuminato per qualche secondo.

Uno dei bambini, spaventato, si mise a gridare, e l’alieno lo avrebbe fissato con tutti e tre gli occhi illuminati, “paralizzandolo”. Tutti i presenti si misero allora a gridare di paura, e a questo punto non e’ ben chiaro se gli esseri e l’oggetto siano scomparsi di colpo o se invece gli esseri siano rientrati nell’oggetto e questo sia decollato.

In ogni caso, dopo circa cinque minuti l’UFO sarebbe ricomparso ed atterrato nello stesso punto. Ne sarebbe disceso l’essere più  alto, che stavolta avrebbe puntato un “tubo” lungo circa 50 centimetri (che portava al fianco) contro un ragazzo di 16 anni (di cui non e’ stato riportato il nome, e con il quale nessuno e’ riuscito a parlare), centrandolo con un raggio luminoso che l’avrebbe fatto scomparire nel nulla. Dopodich‚ l’essere sarebbe tornato nella sfera e, dopo che questa fu decollata, il ragazzo “smaterializzato” sarebbe ricomparso, ma non avrebbe ricordato più nulla.

LE TRACCE

Sul luogo dell’atterraggio, sarebbe stata trovata una depressione circolare del diametro di circa 20 metri, con quattro incisioni nel terreno, disposte a rombo, le cui dimensioni sono variamente descritte dai giornalisti come di 15 o 30 centimetri di diametro per 4 o 25 centimetri di profondità, e all’interno delle quali e stata trovata dell’erba. Sulla base delle tracce, il peso dell'”astronave” atterrata sarebbe stato valutato nell’ordine delle 11 tonnellate.

Un altro buco nel terreno, del diametro di 2,5 centimetri e profondo 37, sarebbe stato trovato poco distante, come se gli esseri avessero prelevato dei campioni di terreno.

Secondo alcune notizie, sul luogo d’atterraggio sarebbe stato rilevato un “intenso campo magnetico”. Inoltre, in due delle incisioni lasciate sul terreno dalle “zampe d’atterraggio” dell’UFO sarebbe stata rilevata una quantita’ di radiazioni gamma superiore a quella del suolo circostante: 30-37 microroentgen/ora rispetto ai 10-15 rilevati all’esterno.

Le prime notizie diffuse in occidente hanno anche dato ampio rilievo al ritrovamento, all’interno della traccia, di due “pietre” di colore rosso scuro che, secondo le dichiarazioni attribuite al direttore del Laboratorio di Geologia di Voronzh, Genrikh Silanov, “inizialmente sembravano arenaria; ma l’analisi mineralogica ha consentito di stabilire che non si trattava di materiali di natura terrestre”.

Lo stesso Silanov avrebbe “confermato” il luogo preciso dell’atterraggio e addirittura rintracciato il percorso esatto seguito dagli esseri nel parco mediante una tecnica definita “bio-locazione” o “magnetismo biologico”.

LE REAZIONI

La notizia dell’atterraggio UFO ha avuto un’enorme risonanza in tutta l’Unione Sovietica, soprattutto dopo che la notizia, pubblicata inizialmente sui giornali locali, e’ stata rilanciata dall’Agenzia TASS il 4 ottobre sul circuito interno (ripreso infine il 9 ottobre nel notiziario per l’estero), in una corrispondenza da Voron‚zh dell’inviato Vladimir Lebedev, sulla base delle interviste da lui condotte con una decina di ragazzini e con Genrikh Silanov. Nel nuovo clima informativo della “glasnost”, numerose testate giornalistiche russe hanno inviato giornalisti a Voron‚zh per contro-inchiestare la storia.

Secondo i giornalisti, la popolazione locale e’ rimasta preoccupata dall’evento, al punto che su pressione del Segretario del Partito il sindaco di Voron‚zh, Viktor Atlasov, ha nominato una commissione ufficiale di indagine di cui facevano parte scienziati, criminologi, medici, meteorologi e perfino qualche ufologo locale.

Intervistato dai reporter del settimanale Moskovskie Novosti, il sindaco ha affermato di credere ai bambini. Dichiarazioni possibiliste sono anche venute dal professor Stanislav Kadmenskiy, Ordinario della cattedra di fisica nucleare all’Universita’ di Voron‚zh, che ha eseguito i prelievi dei campioni di terreno da analizzare; da Vladimir Moisevey, direttore dell’Ufficio sanitario regionale; dal colonnello Lyudmila Makarova, direttrice del Nucleo Scientifico della Milizia; e da un portavoce del Comitato per la sicurezza dello Stato (KGB). Secondo alcune voci, un prete ortodosso avrebbe addirittura benedetto il luogo dell’atterraggio, che secondo la Diocesi di Voron‚zh sarebbe stato “opera del Demonio”.

I PRIMI DUBBI

Dei pochi adulti rintracciati ed intervistati dai giornalisti, pero’, nessuno era stato testimone dei fatti del 27 settembre, ma di altri avvistamenti. Solo il sergente della Milizia Sergei Matveyev, che si trovava a passare nei pressi del Parco quella sera verso le 19, ha descritto una “sfera infuocata” che aveva percorso il cielo a bassa quota con rotta orizzontale. Questo fatto e’ strano, se si considera che il “parco” e’ in realta’ un ampio spiazzo circondato da numerose “torri” dell’edilizia popolare sovietica, dalle cui finestre avrebbero potuto esserci letteralmente migliaia di potenziali testimoni.

Si tenga poi conto che gli inquirenti e i giornalisti non hanno avuto invece alcuna difficolta’ a rintracciare ed intervistare i bambini (nonostante a Voron‚zh corresse voce che i loro genitori gli avevano addirittura impedito di testimoniare davanti alla commissione ufficiale di indagine).

Basti pensare che mentre gli inviati della TV sovietica hanno girato quattro giorni la citta’ senza riuscire a trovare neanche un testimone adulto, gli inviati di Moscovskie Novosti, mentre appena arrivati da Mosca si aggiravano nel parco per vedere le tracce, sono stati avvicinati da un gruppo di bambini eccitati che si sono presentati cosi’: “Siete giornalisti? Interrogherete i testimoni? Siamo noi, vi raccontiamo tutto”. Fra loro anche Zhenya Blinov, divenuto una celebrita’ locale per essere apparso l’11 ottobre al telegiornale nazionale Vremya in un servizio di 15 minuti dedicato ai fatti di Voron‚zh (parte del quale e’ stato ritrasmesso sui Telegiornali della RAI nei giorni successivi). Nonostante sia stato scoperto che erano appassionati lettori di fantascienza (un genere molto popolare in URSS), i bambini hanno insistito di aver raccontato la verita’, e si e’ rilevato che i loro racconti sono risultati coerenti fra loro.

Un altro fatto curioso e’ che la descrizione dell’UFO e dei suoi occupanti e’ sorprendentemente uguale a quella di un altro incontro del terzo tipo avvenuto ai primi di giugno nel villaggio di Konantsevo (distretto di Kharovsk, nella regione di Vologda), e riportato ampiamente sia dalla stampa sovietica sia pure da quella occidentale (vedi piu’ sotto).

SMENTITE E RIDIMENSIONAMENTI

Con l’arrivo a Voron‚zh degli inviati di vari giornali, hanno cominciato ad arrivare le prime smentite al resoconto della TASS.

In primo luogo lo stesso Silanov ha smentito di aver mai asserito che il materiale raccolto fosse di natura extraterrestre, affermando invece che si trattava di normalissima ematite (una comune roccia ferrosa). Inoltre, al contrario di quanto riportato dai giornali italiani, e’ bene precisare che Silanov non e’ uno scienziato n‚ un “illustre professore”, ma… un ufologo, membro di una delle due associazioni ufologiche esistenti a Voron‚zh, e che il “Laboratorio di Geologia” da lui diretto non e’ un ente scientifico ufficiale ma un laboratorio privato. Quanto alla “biolocazione” e’ il nome russo di quella che in Italia si chiama “rabdomanzia”, ovvero una tecnica paranormale!

Secondo il corrispondente della TASS a Voron‚zh, le prime indagini sull’atterraggio sono state condotte dagli ufologi.

Come abbiamo accennato, infatti, a Voron‚zh esistono due associazioni ufologiche, una in seno alla sezione locale dell'”Associazione scientifica ed elettronica Alexandr Popov” e l’altra denominata “Sezione di Voron‚zh per lo studio dei fenomeni anomali”. Di quest’ultima fanno parte il gia’ citato Genrikh Silanov ed un altro ufologo, Slava Martinov, intervistato al telegiornale.

Proprio Silanov avrebbe raccolto il 10 ottobre dai bambini i disegni che sono stati poi pubblicati e mostrati alla TV, fra i quali quello relativo ad un oggetto “a forma di banana” sul quale c’era un segno simile alla lettera “J” dell’alfabeto cirillico ( ). Agli ufologi occidentali e’ subito risultato evidente che si trattava del simbolo di “UMMO”, che caratterizza una complessa serie di eventi centrati in Spagna negli anni ’60, fra i quali una controversa serie di fotografie in cui compare un “disco volante” con sotto quello stesso simbolo.

Lo stesso giornalista della TASS, Vladimir Lebedev (che tra l’altro e’ risultato occuparsi da anni di ufologia) sapeva pero’ che questo simbolo (e non la forma “a banana” dell’oggetto, come erroneamente riportato dai giornali italiani) figurava in un articolo sugli UFO pubblicato nel 1977 dalla rivista americana Saga.

Proprio Lebedev, e con lui l’agenzia TASS, si sono trovati, nei giorni immediatamente successivi al clamoroso comunicato del 9 ottobre, nell’occhio del ciclone.

Giornalisti di tutto il mondo hanno infatti cercato di ottenere una conferma diretta dell’autenticità della notizia, incredibile eppure riportata da una fonte “ufficiale” come l’agenzia TASS, che dipende dal Consiglio dei Ministri.

In realtà, nel nuovo clima giornalistico della glasnost, la TASS non e’ piu’ come in passato la “voce del Cremlino”, ma e’ divenuta una normale agenzia di stampa, con ampi margini di autonomia e discrezionalità.

La notizia dell’IR-3 di Voron‚zh non e’ stata quindi diramata dopo il placet dell’autorita’ politica, n‚ ha avuto la natura di “conferma ufficiale” dei fatti (come dimostrano ad esempio le successive critiche del quotidiano del Partito comunista, la Pravda).

Pressati dai colleghi di tutto il mondo, i redattori della TASS hanno anzi ammesso che prima di diffondere il servizio di Lebedev c’era stata una vivace discussione in seno alla redazione, ma che alla fine era prevalsa proprio la “trasparenza”: trattandosi di una notizia come altre, andava riportata.

Pur sostenendo la legittimità del proprio operato, la TASS ha pero’ dovuto precisare che “forse c’era stata qualche esagerazione” nel comunicato, cosi’ come il giornalista autore del servizio ha spiegato che accanto ad una certa parte di verita’ “non si puo’ escludere ci sia anche della fantasia”, e in particolare che “persone adulte possono aver aggiunto certi dettagli” al racconto dei bambini.

L’OPINIONE DEGLI UFOLOGI

Non appena sono state diffuse anche in Italia le notizie relative al clamoroso atterraggio, il Centro Italiano Studi Ufologici ha scritto ai colleghi sovietici con cui e’ in corrispondenza, chiedendo maggiori dettagli ed informazioni.

Fatto sorprendente, tutti gli ufologi russi si sono manifestati estremamente prudenti, per non dire apertamente scettici, su questo caso.

Il sociologo Valerii Sanarov, di Novosibirsk, ha accusato la TASS di aver riportato troppo affrettatamente che l’atterraggio era stato confermato da scienziati. “Questo e’ errato. Il fatto e’ che un UFO e degli umanoidi sono stati osservati da testimoni o, per essere piu’ precisi, che dei testimoni hanno descritto come UFO ed umanoidi quello che hanno osservato, il che non significa necessariamente che hanno visto un atterraggio alieno (…). Questo non conferma nessuna teoria ufologica in particolare, ma costituisce semplicemente un altro avvistamento. Piu’ interessante e’ il fatto stesso che questi casi abbiano cominciato ad essere riportati dai nostri giornali”.

Il responsabile del Gruppo ufologico di Jaroslavl, V. D. Musinskij, e’ stato piu’ duro ancora: “La TASS e’ arrivata a raccontare frottole, pubblicando informazioni dubbie sul fatto di Voron‚zh: avevano tanta fretta che non hanno fatto caso alle contraddizioni dei racconti dei testimoni. (…) Le presunte tracce dell’atterraggio sono risultate scavate, e non schiacciate, gia’ da prima: ecco perche’ c’era dell’erba dentro. Le supposte sostanze extraterrestri si sono poi dimostate del tutto terrestri. E l’esame del luogo con uno strumento e’ dubbio, perche’ questo strumento [la bacchetta da rabdomante. NdR] funzionava solo nelle mani del suo possessore.”

Musinskij non risparmia neanche gli studiosi di Voron‚zh: “Naturalmente ci siamo rivolti agli ufologi locali per avere dati attendibili. In questi casi fra colleghi si usa mandare il rapportodi indagine o promettere di inviarlo quando sara’ pronto, o almeno scrivere che e’ stato un falso allarme. Invece i colleghi di Voron‚zh non hanno trovato di meglio da fare che mandarci dei ritagli di giornale!”

Lo scienziato e ufologo moscovita Vladimir Azhazha, direttore della Commissione per lo studio dei fenomeni anomali costituita in seno alla Societa’ Tecnico-Scientifica di Radio-Elettronica e Comunicazioni (NTORES), ha rilasciato al quotidiano Izvestija una dichiarazione secondo cui “e’ erroneo collegare questi fatti con intelligenze extraterrestri o con l’arrivo di visitatori da altri mondi”, precisando che “le nostre conoscenze sono ancora troppo scarse per un’interpretazione scientifica del fenomeno”.

Anche Vladimir Rubtsov, professore al Politecnico di Kharkov e rappresentante sovietico dell’organizzazione ufologica americana MUFON (del quale ospitiamo in queste pagine un articolo), raggiunto per telefono il 14 ottobre, e’ parso prudente nei giudizi, soprattutto per il fatto che i testimoni erano bambini.

Alcuni ufologi sovietici hanno manifestato il timore che che gli avversari dell’ufologia sfrutteranno l’incidente di Voron‚zh per discreditare l’ufologia sovietica, e c’e’ perfino chi ha suggerito che la storia di Voron‚zh sia stata una messinscena avente per scopo screditare l’argomento UFO agli occhi della stampa e della stessa popolazione sovietica.

I RISULTATI DELL’INCHIESTA

Il 28 ottobre, la commissione ufficiale di studio, presieduta dal vice-rettore dell’Universita’ di Voron‚zh, Igor Sarotsev, ha comunicato i risultati delle analisi radiometriche, chimiche e biologiche sulle tracce: non sarebbe stata trovata nessuna anomalia che possa indicare l’atterraggio di un oggetto non identificato. In particolare, la presenza di una quantità di cesio radioattivo superiore al normale nella zona sarebbe soltanto un effetto (peraltro comune) del disastro nucleare di Chernobyl nel 1986. Secondo gli ufologi, avevano cambiato i risultati veri con quelli falsi per insabbiare tutto.

L’ONDATA SOVIETICA

L’incontro ravvicinato di Voron‚zh esce insomma notevolmente ridimensionato rispetto alle prime, clamorose notizie. Ma come si e’ gia’ detto, non e’ stato l’unico n‚ il primo caso ufologico riportato dai giornali sovietici in questo straordinario anno 1989, che ha anzi visto un numero incredibile di notizie non solo di avvistamenti ma soprattutto di atterraggi, ed in particolare clamorosi incontri del terzo tipo.

Per ragioni di spazio ne riportiamo solo alcuni, i piu’ interessanti, con l’avvertenza che si tratta quasi esclusivamente di resoconti giornalistici e non di indagini dirette da parte di ufologi.

I primi avvistamenti si sono avuti all’inizio di febbraio, ma e’ a partire dal mese di aprile che si sono susseguiti i casi di atterraggio.

La sera del 30 aprile, un contadino di un kholkoz (fattoria collettivizzata) del villaggio di Zhiltovka, nei pressi di Dnjepropetrovsk, stava tornando a casa in auto, quando sul bosco noto’ dapprima una strana luminosita’, poi una “macchia luminosa” che si abbassava fino a due metri da terra. L’uomo corse a chiamare altre persone, e quando torno’ con loro sul posto c’era un disco luminoso sul quale lampeggiavano luci blu, rosse, viola e verdi.

Quando i testimoni si trovarono a poco meno di 100 metri, dai lati del disco comparvero due raggi luminosissimi, il disco comincio’ lentamente ad alzarsi, prese velocita’ e infine scomparve nel piu’ assoluto silenzio. Anche altri testimoni indipendenti che si trovavano nella zona circostante confermarono la presenza del disco, che venne visto avvicinarsi lentamente. Secondo alcune testimonianze, un disco piu’ piccolo si sarebbe staccato dal primo, rimanendo sospeso a circa un metro e mezzo da terra e poi ricongiungendosi al disco maggiore, che accese i due fari laterali levandosi in volo. Alcuni dei testimoni notarono accanto al disco tre figure, una piu’ alta e due piu’ basse, che indossavano una tuta di colore rosso chiaro. Quando i testimoni cercarono di avvicinarsi, ne furono dissuasi da una forte sensazione di dolore alla testa, che li fece fuggire spaventati.

PRIMA DI VORONEZH

Il fatto che piu’ da vicino ricorda la storia di Voron‚zh, e’ quello avvenuto nel distretto di Kharovsk, nella regione di Vologda (nel nord della Russia). Ne diede notizia fra gli altri il 30 giugno il giornale dell’Armata Rossa, Krasnaja Zvezda, riportando un comunicato della TASS del 23 giugno.

Secondo la notizia, vari testimoni sparsi per i villaggi della zona avrebbero osservato per mesi strani oggetti nel cielo. Il primo avvistamento sarebbe avvenuto alle ore 23 del 24 aprile, quando due donne videro un oggetto argenteo quadrangolare lungo 12 metri, da cui parti’ un raggio di luce che permise di vedere all’interno dell’UFO quattro esseri simili a uomini, alti e vestiti di una tuta scura. All’incirca alla stessa ora, almeno altri due gruppi di testimoni indipendenti osservarono nella stessa zona il passaggio a bassa quota di un oggetto infuocato.

Il 26 maggio un enorme “fungo” luminoso venne osservato ai margini di un bosco da un’insegnante la cui auto si arresto’ improvvisamente quando si venne a trovare ad un centinaio di metri dall’oggetto. Sul posto vennero trovate due depressioni e alcune piante spezzate.

Ma questi avvistamenti non furono che il preambolo del fatto principale, di cui fu testimone il 6 giugno una dozzina di ragazzini della scuola locale, mentre stavano tornando a casa. Uno di loro improvvisamente avvisto’ una “stella” giallastra che rapidamente si avvicino’ diventando un palla luminosa piu’ grande di un’atuomobile, che infine si arresto’ proprio sopra le case del villaggio di Konantsevo, e poi si diresse verso un prato a circa 500 metri dai bambini, che si misero a piangere dallo spavento.

L’oggetto atterrato sembrava essere 3-4 metri di diametro. Improvvisamente la “sfera” si divise in due semisfere, e tra di esse comparve un essere scuro, piu’ alto di un uomo, con un tonco tozzo e corto, gambe lunghe, braccia affilate pendenti fino a terra e con al posto della testa quello che sembrava un rigonfiamento ovale che univa le due spalle. Visto di profilo, l’essere sembrava “piatto” come una tavola; sul petto portava una specie di disco luminoso, dello stesso colore della sfera.

A questo punto i ragazzini notarono sul sentiero una donna con in testa un fazzoletto rosso che, ignara della presenza dell’UFO, si stava dirigendo verso il villaggio. I bambini le urlarono di non avvicinarsi agli “extraterrestri”, ma la donna non li senti’ e quando si trovo’ nei pressi dell’essere, entrambi scomparvero senza alcun rumore. Di li’ a qualche secondo la donna “ricomparve” a qualche centinaio di metri di distanza, e si allontano’ urlando.

Intanto una seconda sfera, uguale alla prima, fece la sua comparsa in cielo e, come la prima, scese a terra, suddividendosi in due semisfere tra le quali comparve un altro essere senza testa. Poi comparve una terza sfera, e la sequenza si ripet‚ identica; poi una quarta, da cui pero’ non usci’ alcun essere.

Il tutto sarebbe durato circa mezz’ora, poi le sfere e gli esseri scomparvero cosi’ come erano apparsi.

TENTATA ABDUCTION?

Piu’ clamoroso ancora il “tentato rapimento” avvenuto a Kiev, in Ucraina. Il 4 luglio due donne che stavano passeggiando con una bambina sulla riva di un lago nel parco cittadino videro avvicinarsi una “barca” senza remi, con a bordo tre figure umane, perfettamente uguali tra loro, di aspetto estremamente pallido, con capelli lunghi ed ondulati di colore rosso-rame e grandi occhi luminosi. Le donne chiesero loro chi fossero e si sentirono rispondere in russo, ma con uno strano accento: “Siamo venuti da un altro mondo. Voi non potete ancora capire qual e’ e dove si trova. Ogni giorno prendiamo uno di voi e lo portiamo sul nostro mondo. Prenderemo anche voi, abbiamo qui vicina la nostra nave e ve la mostreremo”. Le donne volevano gridare ma non ci riuscivano, come impedite da una forza misteriosa. I tre figuri le scortarono alla “nave”, che era simile ad una grossa botte, sovrastata da un’antenna torreggiante, ed era di colore bianco argenteo come i vestiti degli esseri. Le donne li implorarono di lasciarle andare e tornare alle loro famiglie. Gli esseri allora dissero semplicemente: “Bene, allora non vi porteremo con noi: cercheremo degli altri”. Dopodich‚ entrarono nella “botte” salendo una scaletta che si ritrasse in un portello, questo si richiuse e la “nave” si levo’ verticalmente senza il minimo rumore, scomparendo in pochi secondi dalla vista delle testimoni esterrefatte.

A questo incredibile racconto, riportato dalla “Pravda Ucraina” e riferito direttamente da una delle donne alla TV locale, si aggiunsero le testimonianze di altri lettori, che riferirono di aver osservato un oggetto luminoso sorvolare la zona a quell’ora o addiritura atterrare, non solo quella sera ma anche nei giorni precedenti.

 

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