I testi Purāna e le razze umanoidi con poteri soprannaturali che usano le dimensioni visibili e invisibili
Gli antichi testi Purāṇa parlano di oltre 400.000 razze umanoidi e di esseri che vivono in vari pianeti e di oltre 8.000.000 forme di vita, incluse piante e animali inferiori.
Tra le 400.000 forme umanoidi, gli esseri umani come li conosciamo sono considerati tra i meno potenti.
Il termine purāṇa compare già nelle scritture vediche con il significato di “antica tradizione” finendo per indicare, col tempo, quelle raccolte di narrazioni tradizionali inerenti ai miti e alle pratiche di culto, il cui autore, secondo la tradizione, sarebbe il mitico Vyāsa (lett. “il Compilatore”).
Questi testi affondano, quindi e probabilmente, le loro radici in un passato remoto, essendo un vero e proprio ricettacolo di saperi tradizionali
Chiaramente, la nostra società attuale non ha un aperto contatto con i nostri supposti visitatori.C’è stato un tempo, apparentemente, in cui sapevamo quanta vita ci fosse nella galassia e in cui avevamo contatti con essa, ma quel tempo è andato perduto.
Nel libro del dott. Thompson ad esempio, si discute sui vari “poteri” conosciuti come siddhi che gli esseri cosmici o extraterrestri che visitavano la terra in quel tempo, [che lui chiama “umanoidi Vedici”] frequentemente discussi nei Veda, avevano prontamente disponibili.
Gli umanoidi Vedici
I Deva vivono nei pianeti superiori chiamati in sanscrito Para Desha, letteralmente regioni superiori, possono muoversi liberamente tra le dimensioni visibili e quelle invisibili.
Si diceva anche che questi siddhi fossero disponibili anche a certi maestri umani illuminati: Comunicazione mentale e lettura del pensiero.
Questi sono standard tra gli umanoidi Vedici, ma anche il normale parlato tramite suono è generalmente usati.
- Essere capace di vedere o udire a grande distanza Laghima-siddhi: levitazione o antigravità. C’è anche il potere di creare un peso tremendo.
- Anima-siddhi e mahima-siddhi: il potere di cambiare la dimensione di oggetti o di corpi viventi senza distruggerne la struttura.
- Prati-siddhi: il potere di spostare oggetti da un posto all’altro, apparentemente senza attraversare lo spazio intermedio. Questo potere è connesso con l’abilità di viaggiare in regni paralleli, di dimensioni superiori.
- L’abilità di spostare oggetti direttamente attraverso l’etere, senza essere impediti da grossi ostacoli fisici. Questo tipo di viaggio è chiamato vihayasa. C’è anche un tipo di viaggio chiamato mano-java, in cui il corpo viene trasferito direttamente in un punto distante con l’azione della mente.
- Vasita-siddhi: il potere del controllo ipnotico a lunga distanza. Le spiegazioni Vediche affermano che questo potere può essere usato per controllare i pensieri delle persone da una certa distanza.
- Antardhana, o invisibilità.
- L’abilità di assumere differenti forme o per generare forme corporee illusorie.
Incontri ravvicinati nei Veda
Riguardo ad esseri intelligenti non originari del pianeta Terra esistono numerose corrispondenze tra la visione vedica della realtà e l’immagine che emerge da numerosi rapporti sugli UFO e i loro piloti. È certo che la letteratura dei Veda non è stata influenzata dai racconti sugli UFO.
Molte razze umanoidi dei Veda si dice posseggano per natura certi poteri chiamati siddhi. Anche gli umani della Terra hanno il potenziale per acquisire tali poteri, e alcuni hanno sviluppato capacità maggiori di altri in questo campo. Ecco un elenco di alcuni siddhi e sembra che siano direttamente collegati ai poteri attribuiti alle entità UFO.
Molta materia dei Veda, composta da migliaia di pagine, è praticamente sconosciuta alla maggior parte degli occidentali, per cui appare strano che alcuni, entrati casualmente in contatto con Ufo e i loro piloti abbiano descritto elementi che si riscontrano abitualmente nei Veda.
Esistono numerosi casi, nei Veda, di simili alleanze tra esseri umani e altre razze umanoidi.
Anche se gli storici moderni possono dubitare della loro esistenza, è chiaro che tali alleanze erano una realtà consolidata nell’India antica. E se esistevano allora, è lecito pensare che possano esistere anche oggi. Gli archi e le frecce utilizzati dai difensori di Dvaraka non erano armi primitive o medievali ma il prodotto di una tecnologia avanzata.