L’hacker scozzese, di fronte agli inquirenti inglesi, aveva ammesso di essersi introdotto nei computer del Governo degli Stati Uniti, non per recare danno, ma solo per cercare le prove dell’esistenza degli UFO. Ma McKinnon era alla ricerca, oltre che delle prove dell’esistenza degli alieni, anche di dati sulla tecnologia non divulgata al pubblico che sarebbe di dominio esclusivo degli americani. Un caso che egli stesso ha definito come “il segreto meglio conservato del mondo”.
Gary McKinnon sostiene che ora gli USA, bruciati nell’orgoglio nazionale e temendo che egli possa divulgare inviolabili segreti, vogliano fare di lui un “capro espiatorio”, e si difende ripetendo: “non sono un terrorista, volevo solo trovare la prova dell’esistenza degli extraterrestri”.
Mc Kinnon ha parlato, in merito a quanto ha scoperto a seguito della sua intrusione, di verità ben celate negli archivi della NASA e del Pentagono che potrebbero cambiare le sorti dell’umanità.
Secondo la sua testimonianza, nei files segreti del Pentagono avrebbe trovato l’esistenza di un progetto denominato“Disclosure Project”, o Progetto Rivelazione, dove esperti in vari campi della aeronautica affermano che gli USA hanno catturato astronavi aliene e le hanno smontate per esaminarle.
Da questa operazione gli USA avrebbero sviluppato la tecnologia dell’antigravità, attraverso la cui applicazione domestica sarebbe possibile ottenere energia gratuita e disponibile per tutti. Negli archivi segreti della NASA Gary McKinnon avrebbe inoltre trovato una dichiarazione secondo la quale nell’edificio numero 8 del Johnson Space Center vengono cancellate regolarmente le foto degli UFO dalle immagini satellitari ad alta risoluzione.
In questi archivi c’erano cartelle denominate “filtrate” e “non filtrate”, “elaborate” e “grezze”. McKinnon sarebbe riuscito ad aprire solamente una di queste cartelle e a visualizzare una sola immagine che definisce come l’immagine stupefacente di qualcosa che si trovava sopra l’emisfero terrestre e che appariva essere indubbiamente di natura aliena. In merito ha affermato: “Tenendo a mente che la mia era una connessione internet molto lenta, a 56k, all’epoca del dial-up, per avere tutta l’immagine ho abbassato la risoluzione. Quanto è apparso sul mio monitor era straordinario, il culmine di tutti i miei sforzi. Era l’immagine di qualcosa che non poteva essere prodotto da mani umane”, asserisce Gary McKinnon . “Si trovava sopra l’emisfero terrestre. Assomigliava a un satellite. Aveva la forma di un sigaro e aveva cupole geodesiche sopra, sotto, e a entrambe le estremità. Malgrado la bassa risoluzione che sono riuscito a ottenere, l’immagine era molto distinguibile. Questa cosa era sospesa nello spazio, non aveva giunture e nessuno dei segni della normale fabbricazione umana”.
Sono realmente queste le testimonianze che possono turbare i sonni dei dirigenti del Pentagono e della NASA, nel timore che venga compromessa la sicurezza nazionale degli Stati Uniti? Gary McKinnon ha trovato effettivamente informazioni riservate che riguardano l’esistenza degli alieni?
Il rinvenimento del file degli “Agenti Non-terrestri”
Tra le varie cose rinvenute nei files segreti, l’hacker ha anche dichiarato di aver trovato una lista di agenti governativi classificati sotto il titolo di “Agenti Non-terrestri”.
Il Governo americano ha scherzato benevolmente su questa affermazione, dicendo che non si trattava certamente di omini verdi in visita sulla Terra, che stavano operando per conto di qualche potenza aliena, ma che si trattava in realtà di agenti del Pentagono impiegati in azioni non specificatamente sulla terraferma, ma sulle navi che vanno per mare.
McKinnon contesta questa ipotesi di comodo: “In effetti ho trovato anche una lista di trasferimenti da flotta a flotta e una lista di nomi di navi. Ho cercato di scoprire di che navi si trattasse, ma non sembrano esistere nei vari elenchi delle flotte internazionali. Non sono certamente neppure della Marina americana. Ho idea piuttosto che gli americani abbiano navi spaziali segrete”.
L’hacker ha sempre riconosciuto che “l’accesso non autorizzato” ai computer altrui “è contro la legge ed è sbagliato”, ma dichiara di voler essere processato in Inghilterra, “nel mio Paese, secondo la legge contro l’abuso dei computer, e voglio che gli americani forniscano le prove per l’estradizione, perché so di non avere provocato danni. Vogliono estradarmi per via di quello che cercavo e che ho trovato”.
“Penso di essere stato moralmente nel giusto. Adesso sono pentito, ma credo fermamente nell’idea che la tecnologia dell’energia libera, anche se di origine aliena, debba essere resa disponibile a tutti senza dover essere imprigionati nei giochi di mercato e di potere che derivano dal commercio del petrolio”.
A cura della Redazione Universo7p.it