giovedì, Gennaio 16, 2025
HomescienzaElon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta

Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta

Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta

Come sappiamo la colonizzazione del pianeta Marte è ritenuta un passaggio inevitabile nello sviluppo futuro dell’umanità; attorno a Marte si è concentrata l’attenzione delle principali agenzie spaziali terrestri, nel tentativo di sviluppare un piano organico per l’installazione di possibili colonie umane sul pianeta. Si tratta del pianeta raggiungibile dalla Terra con il minor impiego di energia, sebbene con le tecnologie attuali un eventuale viaggio richiederebbe comunque almeno sei mesi Elon Musk lancia la sfida ed avvia il primo progetto per creare una città su Marte che permette la presenza dell’uomo in modo permanente a partire dal 2022.

Sarà alto 106 metri, avrà un diametro di nove metri e, a seconda del carico, potrà portare anche decine di persone. Obiettivo finale: creare una base abitata permanente su Marte a partire dal 2022. Così Elon Musk, patron e manager di Space X, ha mostrato al mondo intero i suoi piani per l’esplorazione del Pianeta rosso.

Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta
Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta

“La cosa più importante che voglio dirvi con questa presentazione è che penso di avere trovato il modo di pagare tutto questo”, ha detto Elon Musk oggi raccontando all’International Astronautical Congress di Adelaide (Australia) un aggiornamento del suo piano molto ambizioso per rendere l’umanità una “specie multiplanetaria”, che un giorno raggiunga e colonizzi Marte. Musk non è un grande affabulatore – s’interrompe spesso e ha continue esitazioni mentre parla – ma compensa le sue scarse doti oratorie raccontando il futuro che ha in mente, che sembrerebbe pura fantascienza se non fosse controbilanciato dai successi raggiunti finora dalla sua compagnia spaziale SpaceX. Ad appena 9 anni dal primo lancio di successo di un suo razzo, SpaceX è diventata centrale nelle attività spaziali globali: invia regolarmente satelliti in orbita, porta rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale e ha reso riutilizzabili le parti più costose dei suoi razzi, riducendo molto i costi di una delle industrie più onerose al mondo. Il nuovo piano per Marte presentato da Musk, per quanto incredibile, è basato sulle conoscenze accumulate in questi anni e su una revisione dei progetti proposti l’anno scorso, per renderli più realistici ed economicamente sostenibili.

Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta
Elon Musk: Ecco la prima città su Marte per colonizzare il Pianeta

Razzi e astronavi meno giganteschi
Il nuovo progetto ha molte cose in comune con quello presentato lo scorso anno, ma prevede l’utilizzo di un razzo e di un’astronave più piccoli, in modo che possano essere utilizzati anche per altri scopi come viaggi verso la Luna e la creazione di un sistema di trasporto da città a città sulla Terra. In futuro sostituiranno tutti gli altri sistemi di trasporto spaziale utilizzati finora da SpaceX, come il razzo Falcon 9 e la capsula Dragon, così come il razzo di nuova generazione in costruzione Falcon Heavy, per portare in orbita oggetti più pesanti. Semplificando, Musk vuole un razzo e un’astronave di “taglia unica”, che vadano bene per missioni e scopi diversi. In questo modo l’azienda potrebbe teoricamente ridurre i costi di gestione e rendere più praticabili missioni di lunga durata, come quelle per raggiungere Marte. La progettazione e la costruzione di una prima versione del razzo e dell’astronave hanno un costo previsto intorno ai 10 miliardi di dollari (lo sviluppo dello Space Shuttle della NASA costò 30 miliardi di dollari di oggi).

La nuova versione del razzo BFR (“Big Fucking Rocket”, cioè, ehm, “Un cazzo di razzo enorme/Un razzo fottutamente enorme”: il nome è provvisorio) ha un’altezza di 106 metri, contro i precedenti 122 metri, pari a un edificio di circa 30 piani, e un diametro di 9 metri. I 31 motori Raptor del BFR hanno la capacità di spingere dalla Terra verso l’orbita un peso complessivo di circa 5mila tonnellate, portando l’astronave con un centinaio di passeggeri al suo interno.

Musk ha spiegato che il piano prevede l’invio di un primo gruppo di coloni marziani con un’astronave e con l’incarico di fondare una prima base, che sarà poi espansa negli anni seguenti con più astronavi sia per il trasporto dei passeggeri, sia per il trasporto del materiale necessario per costruire l’avamposto. A pieno regime, su Marte ci potrebbero essere cinque basi di lancio per gestire più voli spaziali, compatibilmente con il periodo di tempo in cui il pianeta è più vicino alla Terra, ogni due anni.

Al pubblico che lo ascoltava affascinato, ma con qualche sopracciglio alzato, Musk ha detto che due primi test del nuovo sistema potrebbe essere effettuati già nel 2022, con l’invio di un paio di astronavi senza equipaggio su Marte. Due anni dopo, quindi nella successiva finestra disponibile per raggiungere più velocemente il pianeta, SpaceX dovrebbe inviare quattro astronavi, due delle quali con un primo equipaggio di coloni. Questo significa che tra 7 anni qualche essere umano potrebbe camminare sul suolo marziano.

 

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