sabato, Gennaio 25, 2025
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Ebola: domande e risposte agli esperti.

Virus Ebola fonte immagine, meteorivieraligure

L’Ebola fa paura. In Africa occidentale è in corso la peggiore epidemia della storia,  e negli altri continenti si comincia a respirare la psicosi da contagio. In realtà, secondo gli esperti il virus nonostante la sua difussione sia in aumento,  difficilmente metterà in crisi i presidi sanitari dei paesi più ricchi e attrezzati per fronteggiare l’emergenza. Il virus Ebola è uno dei più letali mai conosciuti, arriva a uccidere il 90 percento delle persone che lo contraggono. Ed è una morte terribile. Circa la metà dei pazienti mostra i raccapriccianti sintomi di sanguinamento tipici delle febbri emorragiche. Se è vero che questa epidemia è senza precedenti, non è corretto considerarla fuori controllo fuori dai confini di alcuni stati africani.La situazione in Europra e negli altri continenti è sicura e difficilmente il focolaio si espanderà fino a toccare i paesi occidentali e l’Asia. Tuttavia in Liberia e Sierra Leone, la situazione è drammatica, perché non si è mai vista una tale recrudescenza della malattia”. Ecco cosa c’è da sapere sul virus, tra falsi miti e legittime preocupazioni. 

C’è il rischio che l’infezione venga portate in aereo?
Si. I primi sintomi dell’Ebola assomigliano ad altre malattie tropicali, come la febbre dengue, e diagnosticare l’infezione negli stadi iniziali è complicato. Per questo pazienti già malati potrebbero imbarcarsi e arrivare in altre parti del mondo. La scorsa settimana un uomo febbricitante si è potuto imbarcare dalla Liberia alla città nigeriana di Lagos, la più popolata dell’Africa. Si è sentito male durante il volo ed è stato portato direttamente in ospedale e isolato. Ma dopo poco è deceduto. Ma è doveroso ricordare che la malattia è a rischio di contagio solo quando i sintomi si manifestano: un portatore sano del virus non può trasmetterlo. Inoltre il virus, che ha un’incubazione di tre settimane, si propaga soprattutto attraverso il sangue e le feci, perciò le persone a più alto rischio di infezione di Ebola sono i membri delle famiglie che si prendono cura dei malati, gli operatori sanitari o le persone che si pungono accidentalmente con aghi infettati.

In teoria, ci potrebbe essere abbastanza virus nel sudore o nella saliva per trasmettere l’infezione, per esempio ma le gocce di fluido dovrebbero comunque trovare un modo per passare attraverso la pelle. 

L’epidemia è fuori controllo? Potrebbe diventare una pandemia?
Non c’è un pericolo pandemico. Esistono rischi legati ai viaggi in aereo, come specificiato prima,  a questo di aggiunge un’epidemia inusuale per la sua capacità di propagazione. Prima di oggi i focolai di infezione erano rimasti nei piccoli villaggi rurali, soprattutto nell’Africa centrale. Questa volta, probabilmente a causa di un mancato allarme, l’epidemia -che sembra sia cominciata nella Guinea rurale-, non è stata subito riportata dall’Organizzazione Mondiale della sanità e si è propagata.Forse i villaggi della Guinea non avevano conosciuto il virus prima d’ora. Nei luoghi in cui le epidemie di Ebola sono conosciute, sia le persone del posto che le autorità sanitarie sanno quali siano le precauzioni da prendere. Adesso è troppo tardi per circoscrivere la malattia. Le rassicurazioni sull’impossibilità che l’emergenza si trasformi in pandemia sono costituite dal tipo di malattia, che si propaga per contatto diretto, con fluidi infetti. Non è paragonabile ai casi di SARS o influenza aviaria, le emergenze più famose degli anni scorsi.

Le precauzioni in Italia e in Europa
Par Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, “non c’è praticamente nessun rischio che qualche persona che abbia contratto il virus Ebola in Africa arrivi nel nostro paese e faccia innescare un focolaio epidemico”. Il ministro della sanità Beatrice Lorenzin ha rassicurato i cittadini italiani: Il livello di allerta è già alto fin dal principio dell’epidemia. Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari. In Italia il pericolo non c’è”. “
A livello comunitario la Commissione Ue ha stanziato due milioni di euro in più che porteranno a 3,9 milioni l’aiuto totale per combattere la malattia nell’Africa occidentale. L’ Europa non viene condierata a rischio, ciò nonostante fanno sapere da Bruxelles fl’Ue è attrezzata per rispondere ad ogni emergenza.

Il siero Sperimentale

Intato emergono dettagli su un siero “top secret” che sarebbe stato usato per salvare la vita dei due medici americani, Kent Brantly e Nancy Writebol, contagiati dal virus Ebola in Liberia. Lo sostiene la Cnn, rivelando che 3 fiale di siero crioconservato sono state inviate nel Paese africano la scorsa settimana, nel tentativo in extremis di salvare i due operatori dell’organizzazione non profit Samaritan’s Purse.

 

Secondo quanto riferito alla Cnn, un rappresentante del National Institutes of Health avrebbe contattato l’organizzazione umanitaria e avrebbe offerto il trattamento sperimentale, noto come ZMapp. I due pazienti sarebbero poi stati messi al corrente fatto che il siero, sviluppato dall’azienda biotech Mapp Biopharmaceutical, non era mai stato testato su un essere umano, ma aveva mostrato risultati promettenti in piccoli esperimenti sulle scimmie.

Entrambi, consapevoli dei rischi, hanno firmato il consenso informato e accettato il trattamento. Secondo i documenti dell’azienda, quattro scimmie infettate dal virus Ebola sono sopravvissute dopo aver ricevuto il trattamento entro 24 ore dal contagio. Si sono salvate anche le cavie a cui il siero è stato somministrato entro 48 ore, mentre una scimmia non trattata, è morta nel giro di cinque giorni.

Il trattamento è un anticorpo monoclonale con un particolare processo di sviluppo: i topi vengono esposti a frammenti di virus Ebola e gli anticorpi che si generano nel sangue delle cavie vengono utilizzati per creare il farmaco, che agisce impedendo l’ingresso del virus in nuove cellule infettandole.

Conoscere l’Ebola.

Il virus si trasmette attraverso il sangue e altri fluidi corporei. Le vittime manifestano emorragie sia interne che esterne. Il tasso di mortalità, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, è del 90 per cento.

Come fanno gli esseri umani a contrarre il virus?
In genere il virus viene trasmesso da un animale malato – un pipistrello o a volte un primate. Poco prima l’inizio dell’epidemia, nell’area del focolaio si registrano morti tra i gorilla e altre grandi scimmie. In questo caso però non è stato riportato nulla del genere.

Cosa fa sì che il virus si trasmetta dall’animale all’uomo?
La prima infezione avviene attraverso il contatto con carne di animali selvatici infetti. Se vi sono pipistrelli infettati dal virus – o si mangia carne di scimmia – le persone che macellano gli animali e vengono in contatto con il loro sangue contraggono il virus.
E come si diffonde da persona a persona?
Ebola non si trasmette facilmente. Ma in alcune aree, dove si segue la tradizione di lavare con le mani il corpo del defunto per prepararlo alla sepoltura, le persone entrano in stretto contatto con fluidi corporei infetti, e così contraggono la malattia. In genere, se si riesce a evitare che la gente lavi i morti, si riesce a controllare l’epidemia abbastanza facilmente.

E per quanto riguarda il contatto sessuale?
Vi sono stati casi di trasmissione attraverso contatto sessuale, ma sono marginali. Il contagio avviene perlopiù attraverso la macellazione degli animali infetti o attraverso le usanze funebri.

Come ha fatto il virus a varcare le frontiere?
È un caso abbastanza atipico che sembra suggerire un portatore umano. Di solito queste epidemie scoppiano in zone rurali dove la gente viene a contatto con gli animali. Sarà importante capire come il virus abbia varcato la frontiera. In questo caso è probabile sia coinvolto il trasporto di un cadavere. Se una persona muore in una certa zona, e familiari e amici si prendono cura di lui, la malattia non si diffonde oltre. Se invece decidono di seppellire il morto altrove, o se qualcuno che vive in città va nelle campagne a prendersi cura di un defunto e torna indietro, ecco che può portare con sé l’infezione.

Si può sopravvivere a Ebola?
In alcuni casi si sopravvive, ma è un’infezione estremamente pericolosa. La maggior parte delle persone che la contrae non ha scampo.

Si può curare?
Non vi sono ancora farmaci efficaci, ma vi sono ricerche in corso.

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