Déjà vu: connessione con gli universi Paralleli?
Tutti almeno una volta nella vita abbiamo avuto la sensazione di aver già vissuto un’esperienza, visitato un luogo,tutto sembra suggerirci che quell’istante lo abbiamo già vissuto. Quando? Impossibile stabilirlo.
Nonostante l’ampia diffusione del fenomeno e il fascino che da sempre l’accompagna negli ultimi anni gli scienziati hanno cercato di dare una spiegazione scientifica al déjà vu. Secondo studi di alcuni anni fa, il déjà vu sembrava fosse dovuto a un’alterazione mnemonica. Ci sembrava quindi di aver già vissuto un determinato momento perché nel cassetto della nostra memoria, per sbaglio, era stato depositato un ricordo falso.
C’è anche chi si è spinto oltre in spiegazioni alternative, associando il “déjà vu” a capacità profetiche, al ricordo di vite precedenti o alla chiaroveggenza. Di certo si tratta di un fenomeno universale che riguarda la condizione umana, e nonostante le numerose teorie, la causa del suo manifestarsi resta ancora, per lo più, un mistero.
Ma c‘è un‘altra interessante teoria del fisico teorico, Michio Kaku il quale ha proposto un’interessante connessione tra il fenomeno del “déjà vu” e l’esistenza di universi paralleli. Il dott. Kaku è impegnato da anni nello studio della “Teoria delle Stringhe”, secondo la quale il tessuto fondamentale dell’Universo sarebbe costituito da oggetti ad una dimensione, simili a stringhe o membrane, in vibrazione: in base alla tensione e alla frequenza di questa vibrazione, verrebbero prodotte e sostenute le particelle elementari.
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Oltre alle 4 dimensioni il tempo e lo spazio tridimensionale – esisterebbero infatti altre sei dimensioni spaziali extra, che potrebbero avere migliaia di forme possibili, ognuna teoricamente corrispondente ad un universo con le proprie leggi fisiche. Ciò che definiamo “Universi paralleli”. La fisica quantistica afferma quindi che esiste la possibilità che il “déjà vu” sia causato dalla nostra capacità di saltare da un universo all’altro!
Per sostenere questa teoria, il dott. Kaku cita anche il lavoro del premio Nobel e famoso fisico teorico “Steve Weinberg”, il quale sostiene l’idea del “Multiuniverso”. Secondo Weinberg esiste un numero infinito di realtà parallele, che convivono con noi, per così dire, “nella stessa stanza”.
Per spiegare questo concetto si può fare un parallelismo con le onde radio.Centinaia di onde radio differenti si propagano ogni giorno, da stazioni lontane in ogni luogo.In ogni istante, il nostro ufficio, la nostra casa o le nostre auto sono avvolte da questo flusso ininterrotto di onde radio.
Se abbiamo lo strumento giusto, ossia una semplice radiolina, abbiamo la possibilità di “pescare” fra le tante ed ascoltare una sola frequenza alla volta. E questo succede perché le varie frequenze non sono “in fase” fra loro, ossia ogni stazione trasmette il proprio segnale ad una frequenza diversa, con un’energia diversa. Il risultato è che la radiolina può captare una sola frequenza alla volta.
Allo stesso modo, nel nostro universo noi siamo “sintonizzati” sulla frequenza che corrisponde alla realtà fisica. Ma in realtà ci sono un numero infinito di realtà parallele che esistono attorno a noi e coesistono, “trasmesse” a frequenze differenti dalla nostra e con le quali noi non possiamo sintonizzarci.
Quindi il nostro universo è composto di “stringhe” che vibrano ad una frequenza unica, che i nostri sensi riescono a percepire. Altri universi paralleli, non essendo “in fase”, non vibrano a quella stessa frequenza.
Ma quando casualmente invece si trovano “in fase”, allora è teoricamente possibile “saltare da un universo all’altro”. In sostanza, il “déjà vu” può succedere quando un universo parallelo è entrato “in fase” per una frazione di tempo, permettendoci di dare una sbirciatina, o quando il “nostro ricevitore”, per ragioni impossibili da determinare, riesce a sintonizzarsi su una frequenza diversa, permettendoci di gettare uno sguardo in una realtà parallela.
Per me che non ho dimestichezza con termini tecnici e mi creano confusione, il tutto risponde ad un concetto molto più semplice:
siamo Esseri Spirituali eterni dotati al momento di una psiche e di un corpo grossolano che fanno parte dell’illusione e ci possiamo spostare da una illusione al’altra molto facilmente se siamo però centrati nella Nostra Vera ed Eterna Essenza.
Il fatto che non ci si ricordi (con la consapevolezza esterna) di fatti risalenti a cosiddette vite precedenti è solitamente un beneficio; ma nel momento in cui si riesce ad essere centrati e semplicemente vedere le esperienze varie da un punto di vista di osservatore distaccato, capace di elaborare istantaneamente qualsiasi cosa passi per lo schermo della mente (che ricorda tutto), senza esserne coinvolti ma traendo il buon messaggio incluso, beh! allora si potrà certamente vedere ogni cosa come utile fin da quando si è deciso di “venire” nella materia densa.
Questo è il mio convinto punto di vista.
A Tutti un caro saluto.
Renzo