Costruito un mini tunnel spazio temporale
La realtà è ad un passo dalla fantascienza: i tunnel spaziotemporali immaginati dalla saga di Star Trek o di Interstellar sono stati realizzati, anche se soltanto in laboratorio e in formato ridotto. Stiamo parlando di quei Tunnel spaziotemporali capaci di collegare due luoghi lontani nello spazio. Il risultato, pubblicato sulla rivista Scientific Reports e ottenuto nell’Università Autonoma di Barcellona, si deve ai fisici guidati da Alvar Sanchez.
Per il momento il primo tunnel spaziotemporale è diverso da quelli immaginati dalla fantascienza, e non solo nelle dimensioni. Per collegare due punti dello spazio non utilizza infatti campi gravitazionali, ma trasferisce il campo magnetico da un punto dello spazio ad un altro ed è stato costruito utilizzando i cosiddetti ”mantelli dell’invisibilità”, ossia materiali speciali che reagiscono alla luce in modo da rendere impossibile osservare il passaggio del campo magnetico.
I “Wormholes” sono gallerie cosmiche che possono collegare due regioni lontane dell’universo, e sono diventati popolari con la diffusione della fisica teorica applicata ad opere di fantascienza come Stargate, Star Trek o, più recentemente, Interstellar. Utilizzando la tecnologia di oggi, sarebbe impossibile creare un wormhole gravitazionale poiché il campo dovrebbe essere manipolato con enormi quantità di energia gravitazionale, che nessuno ancora sa come generare. Nell’elettromagnetismo, tuttavia, i progressi nel campo dei meta-materiali e dell’invisibilità, hanno permesso ai ricercatori di presentare diverse ipotesi per raggiungere in futuro questo obiettivo.
Spiega Valerio Rossi Albertini, fisico del CNR:
Con una sfera magnetica composta da tre diversi strati hanno creato un sistema virtuale in cui una calamita, che ha due poli inscindibili, nord e sud, sbuca alla fine di un tunnel con uno solo dei due poli, quindi come monopolo. Una cosa che in natura non esiste. Un po’ come quando lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie scompare, lasciando solo il suo sorriso.
In realtà i poli non si sono separati, ma è solo una delle due identità magnetiche ad apparire dall’altra parte – continua – E tutto questo in un sistema completamente invisibile, cioè schermato dall’esterno.
Un fenomeno questo che, secondo Cosmelli, più che un tunnel spaziotemporale, è di tipo quantistico.
“È simile all’effetto Aharonov-Bohm, in cui una particella carica è influenzata da campi elettromagnetici in zone in cui non ci sono”.