Basi aliene,rapimenti alieni/abduction e contattismo in Italia
Il contattismo alieno in Italia, rispecchia ciò che troviamo manifesto in molte parti del mondo specie in America intorno agli anni 40/50. Iniziamo subito dal noto caso che avvenne, per l’appunto, tra gli anni 50 e 70 quando, secondo alcune affidabili testimonianze, a Pescara si manifestò il “Caso Amicizia”. Un gruppo di alieni avrebbero contattato un certo numero di persone d’alta élite e ìl progetto fu chiamato: “Amicizia”. I contattati sarebbero stati portati, addirittura, nelle loro basi e a bordo delle loro navi discoidali. Molte sono le persone coinvolte che furono guidate dall’ingegnere Bruno Salmaciccia.
Credo che questi alieni siano in realtà delle fazioni di nordici, infatti è interessante notare che nel libro di Stefano Breccia è scritto che alcuni extraterrestri positivi provenivano dalle Pleiadi, mentre i “cattivi” erano originari della costellazione di Orione (forse sono i rettiliani ed i Grigi?).
II gruppo dei W 56, “cosi battezzato”, descrisse ai contattati un conflitto con altri individui che essi chiamavano “Weiros”, ma che Bruno Sammaciccia ribattezzò i CTR , ossia i Contrari. Secondo una testimonianza giurata, il gruppo “Amicizia” racchiude popoli diversi fra loro,sia per le caratteristiche fisiche (alti, piccoli, giganti, ecc.), che per la provenienza (persino da altriUniversi ed altre dimensioni), ma uniti dalla stessa scelta fondamentale verso il Bene; leggiamo:“Le persone con cui abbiamo interagito sono Esseri (uomini e donne come noi) assai belli fisicamente, molto alti (circa tre metri), o estremamente piccoli. Ma questi sono aspetti secondari.
Uno dei W 56, o “Amici”, fotografato e paragonato all’altezza di un uomo medio. IW 56 dichiararono di essere extraterrestri provenienti sia da pianeti della nostra Galassia(alla distanza di duecentomila anni luce), sia da altri agglomerati stellari.
Qui sulla Terra,essi avevano raggiunto un massimo di 200 unità, residenti in basi sotto terra (a volte vastissime) ad una profondità di circa 20 km, sotto il mare, e certune lungo la fascia adriatica, con la prima postazione “storica” nei pressi di Ascoli Piceno”.
I visitatori installarono varie basi in Italia, una a Rocca Pia, un’altra sottomarina, nell’Adriatico, quasi a contatto con la piattaforma continentale, tra Ortona e Rimini. Affermarono di essere qui permissioni benefiche e dissero che vi sono molte altre razze che giungono sul nostro pianeta per i più svariati motivi compresi i rapimenti”.
Altri casi Italiani di contattismo alieno
Altro caso italiano affine al caso Amicizia accadde nel 1960 alla contattista Germana Grosso una casalinga di Torino che dopo essersi ripresa da una lunga e difficile malattia iniziò a ricevere,telepaticamente, messaggi e comunicazioni da parte di alcuni esseri extraterrestri in visita sulla Terra.
Gli anni nei quali Germana riceve le sue comunicazioni sono, guarda caso, gli stessi in cui,in diverse parti del pianeta, moltissime persone, tra loro sconosciute, iniziano a vivere esperienze di contatto molto simili. Della vicenda di Germana si occupò a suo tempo il giornalista Ugo Sartorio, all’epoca capo servizio dell’ANSA, che le dedicò nel 1976 un approfondito servizio giornalistico che per la prima volta fece conoscere al mondo la sua esperienza.
L’anno successivo,d’accordo con lei, decise di aiutarla a rendere pubblici i messaggi e le comunicazioni da lei ricevute nel corso degli anni. Da qui il libro che, non a caso, fu intitolato “I nostri amici extraterrestri” che ricorda l’esperienza di contatto di Amicizia, che né Germana né Sartorio all’epoca potevano conoscere (ricordiamo che “Amicizia” rimase un caso “segreto” per circa 40 anni).
Eppure nel libro di Germana gli extraterrestri amici di Germana sembrano molto simili a quelli che i protagonisti di Amicizia avevano incontrato. In alcuni casi i nomi sono addirittura identici (per es. l'”Hitaoo” citatoda Germana, ricorda da vicino l'”Itaho” di Amicizia, o il “Sirgis” di Germana rispetto al “Sigir” di Amicizia). Ma nel libro di Germana vengono anche citati più volte anche i cosiddetti “Negativi” (iCRT del caso Amicizia) che si opponevano agli “Amici” creando situazioni ostili e di disturbo sia sulla Terra che nelle relazioni tra gli umani e gli extraterrestri.
Tra i contattisti troviamo il noto Eugenio Siragusa, il fondatore del Centro Studi Fratellanza Cosmica, che il 30 aprile 1962 ebbe, sulle pendici dell’Etna, il suo primo incontro con entità extraterrestri dall’aspetto angelico. Da allora ha continuato ad inviare all’umanità messaggi di fratellanza e di pace. Siragusa come Adamski, viene a sapere dagli extraterrestri contattati una certa preoccupazione per l’utilizzo indiscriminato dell’energia nucleare e per lo sviluppo di una”scienza senza coscienza” che danneggia tanto l’essere umano quanto la Terra. Ecco alcune salienti risposte di Eugenio rilasciate a Margherita Campaniolo:Perché tanti avvistamenti e di incontri in tutto il mondo, tanti ma non per tutti? “Da sempre sono qui, da sempre ci vengono a visitare, un gruppo vive addirittura nel nostro mondo; hanno a cuore il nostro avvenire… Nulla accade per caso, gli avvistamenti, i contatti…
Non tutti sono in grado di recepire il messaggio di questi nostri fratelli, scelgono perciò le persone più adatte, sensibili e recettive, spesso sono“storie” che nascono da lontano, storie di cui i protagonisti non hanno coscienza, fin da quando erano bambini, a volte fin da prima della loro nascita. Noi siamo una parte di loro, ecco perché ci amano così tanto”.
Eppure molti raccontano di rapimenti dolorosi, invasivi, tutti mentitori? “No, non mentono, è il ricordo ad essere condizionato dalla loro psiche; durante questi rapimenti,soprattutto ad ordine dei grigi, entità di servizio per il controllo genetico, la visione o la sensazione spiacevole non dipende dalle entità aliene ma dalla persona con cui queste hanno a che fare e che elabora un ricordo spiacevole; loro non agiscono per fare del male e di fatto non ne fanno.Saremmo ancora qui?”
Pier Fortunato Zanfretta (Nova Milanese, 28 dicembre 1952) è un metronotte in pensione italiano. Zanfretta deve la sua notorietà al fatto di sostenere di avere vissuto, tra il 1978 e il 1981, undici episodi di incontro ravvicinato del terzo e quarto tipo (IR3/4) con esseri alieni di tipo rettiliano. Altro curioso e interessante contatto si ebbe nel noto caso vissuto da Pier Fortunato Zanfretta che descrive questi alieni come di pelle verde e increspata, alti quasi tre metri, grandi punte sulla testa e occhi triangolari gialli; egli dichiara che proverrebbero da un pianeta morente della “terza galassia” di nome “Titania”, e avrebbero visto nella Terra uno dei possibili pianeti su cui trasferirsi in futuro.
Gli alieni si chiamerebbero “Dargos” e sarebbero del tutto pacifici. All’epoca Zanfretta prestava servizio presso la cooperativa Istituto Val Bisagno di Genova, e i presunti incontri ravvicinati sarebbero avvenuti proprio durante i pattugliamenti che egli svolgeva per lavoro nella città e provincia.
Per quanto riguarda il contattismo del periodo fascista, l’evento più importante trapela da RobertoPinotti e il CUN che documentarono nel 2000, la notizia che gli UFO sono stati segnalati in Italia già negli anni ’30 e che Mussolini li considerava una nuova arma aerea straniera.
Infatti creò nel 1933 un comitato ufficiale guidato da Guglielmo Marconi, “Gabinetto RS 33 con l’obiettivo di studiare ingegneria inversa dopo lo schianto di un UFO in Lombardia con il recupero dei 2 piloti di tipo nordico, il Duce, li considerò piloti tedeschi date le sembianze umane.
Gabriele Bertocchi in un articolo pubblicato sul Giornale.it il 20/03/2017, intitolato: “Il mistero dell’Ufo che spaventò Mussolini e sparì in America”, scrive: nel giugno del ’33 un Ufo si schianta in Italia. Il regime di Mussolini insabbia tutto. Ma secondo Pinotti, del Centro ufologico nazionale, quell’avvenimento spinse il Duce ad allearsi con Hitler. Il velivolo non identificato che si schiantò nei pressi del Lago Maggiore, in Italia. Un avvenimento che, secondo Roberto Pinotti, fondatore e segretario del Centro ufologico nazionale, potrebbe ridefinire la storia del periodo pre-bellico e l’alleanza tra Mussolini e Hitler.
L’Ufo – termine che al tempo dei fatti non era stato ancora coniato – si è schiantato al suolo il 13 giugno 1933 al confine tra Piemonte e Lombardia, più precisamente a Vergiate, in provincia di Varese, non troppo distante dall’aeroporto di Malpensa. Tra i resti di quel velivolo, non solo rottami: vengono rinvenuti anche i corpi dei piloti. L’unica traccia e testimonianza del primo caso ufologico in Italia è un dispaccio dell’agenzia Stefani, di carattere “riservatissimo”.La vicenda venne immediatamente secretata, anche se un ufficio, il Gabinetto RS/33, di cui faceva parte anche Guglielmo Marconi, continuò a occuparsi. Ora a provare a fare chiarezza è Roberto Pinotti, durante il convegno “Ufologia” ad Arona.
Il professore ha spiegato che “i resti dell’Ufo, che nei disegni viene descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo,con oblò sulla fiancata, da cui uscivano luci bianche e rosse, furono portati nei capannoni della Siai-Marchetti a Vergiate, dove rimasero per 12 anni. Così come i corpi dei piloti, conservati in formalina, a lungo studiati. Si sa che erano alti 1,80, avevano capelli e occhi chiari”. Dalle fattezze dei corpi rinvenuti, Pinotti, come riportato su La Stampa, avanza la sua personalissima ipotesi,fondata sulla somiglianza tra i due alieni e i piloti tedeschi. “Il Duce credette, forse, che sarebbe stato opportuno allearsi con una potenza militare come quella della Germania nazista, capace di produrre un velivolo mai visto prima, piuttosto che averla come nemica”, afferma il segretario Centro ufologico nazionale. Il mistero però negli anni è rimasto tale. Infatti, a guerra finita gli Alleati hanno preso in custodia quelle case e le hanno spedite in America.
Ma il giallo non si risolve, anzi,come fa notare Pinotti si infittisce: “Stranamente le tre persone che erano a conoscenza del trasporto di quelle casse negli Usa sono morte, due in incidenti di mare, una suicida”.Altro interessante caso affiora come il seguito dell’incontro avvenuto nel 1954 in America ai tempi dell’amministrazione Eisenhower. Di questo contatto alcuni stati ne erano informati. Infatti, in Italiane era informato anche il contattista Eugenio Siragusa che era in contatto epistolare sia con il presidente americano Eisenhower, il presidente francese De Gaulle e Papa Paolo VI, ecc.. In Italia ci fu chi si interessò a questo incontro, in particolar modo il quotidiano “Il Tempo” del 6 gennaio 1963 in un articolo scritto da Bruno Ghibaudi.
Il giornalista italiano noto per la sua attività divulgativa in campo ufologico sia a livello televisivo(condusse un’inchiesta in Italia per la Rai sugli UFO in seguito cancellata) ma soprattutto attraverso inchieste pubblicate negli anni ‘60 sul settimanale “La Settimana Incom llustrata” e ilquotidiano “Il Tempo”. Anche il Vaticano ne era ben a conoscenza. Infatti, un Gesuita che sidefiniva un “insider” del Vaticano, in un’intervista avuta con un redattore della rivista “Stargate”, nel 2001, avrebbe confessato chiaramente l’esistenza di un “Patto” fra Alieni e Vaticano originato proprio dall’incontro del 1956.
Dall’intervista emergeva che il Vaticano annoverava una struttura d’intelligence chiamata: Servizio Informazioni del Vaticano sigla: SIV. Questo gesuita, secondo l’intervistatore, era in possesso di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’, che sarebbe la più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano equivalente al ‘Cosmic Top Secret’ della Nato.
La struttura è top secret ma per ora posso dirle che è organizzata in maniera analoga alle altre strutture d’intelligence come CIA, MI6 l’ex KGB ecc. Non ha una sede ufficiale fissama sceglie di volta in volta un sito dove riunirsi, in strutture però sempre sotto la giurisdizione della Città del Vaticano. Da un punto di vista cronologico la scintilla che ha innescato l’avvio di tale organizzazione scaturisce da un evento avvenuto nella prima metà degli anni ‘50 negli Stati Uniti, per l’esattezza nel Febbraio del 1954. L’evento in questione fu l’incontro di una delegazione aliena avvenuto in California nella base di Muroc Airfield (divenuta poi la sede della base aerea di Edwards) con il presidente Dwight Eisenhower e a cui presenziò l’allora Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre. L’incontro venne opportunamente filmato dai militari con tre cineprese 16mm, per un totale di circa venti minuti di ripresa. Al termine dell’incontro ogni membro della delegazione terrestre giurò solennemente di non rivelare a nessuno quanto visto e sentito degli alieni.
Comunque, nei giorni a seguire McIntyre, probabilmente contrariato per aver prestato un giuramento che in coscienza riteneva iniquo, partì di gran fretta per Roma al fine di incontrare il Santo Padre Pio XII per riferirgli dell’incredibile evento. Ma il Vescovo McIntyre per poter giungere in Italia doveva effettuare uno scalo prima a New York per poi ripartirealla volta di Roma, il tutto con l’ausilio di un aereo privato. Il velivolo decollato in un primo momento da Los Angeles dopo circa un’ora e mezzo di volo a causa d’improvvisi problemi tecnici fu costretto ad atterrare nel cuore della notte su una pista dell’aeroporto “Skyhaven”sito a Las Vegas. Durante il periodo necessario alla riparazione dell’aereo, circa un’ora e mezzo, salì sull’aereo un personaggio che chiese di conferire con il Vescovo.
L’uomo che mostrò credenziali militari delle forze armate USA ,era un colonnello dell’USAF, fu ricevuto da McIntyre. La conversazione durò circa venti minuti durante i quali quest’uomo diffidò il Vescovo dal riportare con esattezza tutta la vicenda a cui aveva assistito, in quanto l’intera questione aliena era già oggetto di studio e controllo da alcuni anni e che doveva essere d’esclusivo appannaggio dell’USAF.
Il militare sottolineò che il Presidente aveva chiesto solo un parere di carattere spirituale e soprattutto di discernimento in quella situazione assai anomala e che il giuramento non si riferiva soltanto ad una possibile divulgazione di un tale evento al mondo intero ma che si estendeva anche al Santo Padre.
Non ultimo il problema delle infiltrazioni di spie sovietiche all’interno dello stesso Vaticano. Il Vescovo rispose che era suo preciso dovere riferire al Papa di tale incredibile evento.
Oggi si è propensi a pensare che quel guasto fu voluto preventivamente per dar luogo a quest’incontro, organizzato da alcuni militari probabilmente all’insaputa dello stesso Eisenhower.
Prima di congedarsi il militare disse al Vescovo che la scelta di riportare quella notizia a Roma avrebbe creato seri problemi e a lui personalmente sarebbe potuto costare molto. Tra l’altro, quanto di quell’incontro con gli alieni fosse stato predetto in qualche messaggio di carattere divino non c’è dato sapere. Due giorni dopo il Pontefice Pio XII ricevette il Vescovo McIntyre.
Dopo aver meditato molto sulle implicazioni che avrebbe potuto avere un rapporto esclusivamente militare con gli alieni, il Papa decise di istituire un servizio d’informazioni segreto con una denominazione sulla falsa riga del servizio d’informazioni militare fascista,il SIV appunto, che avrebbe dovuto raccogliere tutte le informazioni possibili sulle attività delle entità aliene e sulle informazioni che su di esse avrebbero raccolto gli americani.
Era di fondamentale importanza tenere aperto il canale di comunicazione con il presidente Eisenhower.Il SIV sostanzialmente venne costituito per acquisire e gestire tutte quelle informazioni riservatissime che riguardavano soprattutto la tematica extraterrestre coordinandosi con le altre strutture d’intelligence di altri paesi. La neonata struttura si proponeva fondamentalmente di gestire gli aspetti dal punto di vista morale, filosofico, etico e religioso.
L’intervista poi continua in ulteriori particolari e si evince che il Vescovo McIntyre assieme all’Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento, furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle informazioni al Vaticano. Ma gli eventi però presero una piega inaspettata in quanto lo stesso vescovo McIntyre ed altri esponenti del SIV iniziarono ad avere degli incontri diretti, in assenza e all’insaputa dei militari, con una razza aliena di tipo nordico,apparentemente positiva, proveniente dalle Pleiadi; questi alieni misero in guardia dagli esseri che erano stati incontrati in precedenza dagli americani nel deserto della California. Questi incontri con esponenti del SIV si verificarono più volte negli USA e due volte anche all’interno dei Giardini Vaticani presso la Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza dello stesso Papa Pio XII.
In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell’appoggio di questi esseri alieni; addirittura anche il noto contattista Adamski incontrò realmente il Papa. Si recò a San Pietro una volta soltanto per incontrare l’allora Pontefice il quale aveva già deciso che la Chiesa non doveva più intrattenere rapporti diretti e collaborazioni con gli alieni, seppur positivi. Giovanni XXIII riteneva inoltre inaccettabile che una simile relazione fosse rivelata al popolo cristiano. “Il compito affidato dagli alieni ad Adamski fu quello di tentare un estremo ed ultimo accordo con il Pontefice ormaimorente.
Egli fu un messaggero per conto degli stessi esseri che incontrarono Pio XII. Queste entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare al Papa un dono; quest’ultimo, che conteneva una sostanza liquida che avrebbe fatto sparire in pochi giorni l’eteroplasia gastrica da cui era affetto, peggiorata in quelle ultime ore da una peritonite acuta.
Il Papa non bevve quella sostanza;disse in punto di morte guardando il Crocefisso; “Quelle braccia allargate del Cristo sono state il programma del mio pontificato. Un pontificato umile e modesto quanto volete, ma di cui mi sono assunto tutte le responsabilità. Sono contento di quello che ho fatto e di come l’ho fatto….”. Da qui la situazione portò alla consapevolezza che non era più opportuno avere rapporti diretti con questi esseri e si afferma che all’interno del Vaticano esistono due correnti in contrapposizione; una è fautrice di questo programma di informazione ed è difesa anima e corpo da Wojtila, l’altra è tutta protesa ad ostacolarlo. Si parla anche di altri progetti e della sonda denominata “Siloe” che prende il nome proprio dall’omonimo programma di esplorazione spaziale avviato già negli primi anni ’90 dove venne avvistato il famoso pianeta x Nibiru. Inoltre il nostro afferma: “posso aggiungere che il programma Siloe è a sua volta inserito in un altro e più vasto programma, denominato Kerigma. (Sulla natura di quest’ultimo e degli altri sottoprogrammi che lo compongono non mi e stato rivelato nulla, NdA). Per ora posso solo dirle che la sonda è stata assemblata presso l’Area 51, disponeva di motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora”.
L’intervista si conclude affermando: “La realtà spesso supera la fantasia più sfrenata; purtroppo è così. Ma di tali organizzazioni occulte, il vertice è l’SVS”.
Se indaghiamo sui Dossier del Governo Italiano sugli Ufo reperiremo ben poco, anche se un tempo erano riservati, ora sono stati pubblicati, a tal proposito ne parla un interessante articolo del Populista pubblicato il 23 Dicembre 2017 dal Titolo: I dossier UFO del Governo Italiano. Fra tanti riassunti scarni e telegrafici soltanto pochissimi rivestono un particolare interesse, in quanto parlano chiaramente di ‘umanoidi’.
Il primo caso riporta testualmente: “19.1.1984. Atripalada(Avellino). Orario 16.00. Forma: umanoide. Colore: tuta azzurra. Casco bianco. Antenne. Segnalazione: CC locali”. Ed il secondo: “8.10.1984. Pratola Serra (Avellino). Orario 07.30. Forma:parallelepipedo/umanoide altezza 130 cm. Segnalazione: CC locali”. Un altro caso riguarda l’incontro ravvicinato con un robot umanoide nei vigneti di Lirio, nell’Oltrepò pavese, nell’estate del 1993. Singolare che nei report inviati al RGS dai carabinieri vi fosse sempre stampata la dicitura
“Riservatissimo quando compilato”.
Che c’era da nascondere? Gli avvistamenti di oggetti nel cielo sono invece tutti più o meno dello stesso Tenore.Tra gli altri casi interessanti di incontri ravvicinati del terzo tipo, che ho raccolto Io, a parte il noto caso Amicizia abbiamo il caso accaduto il 24 aprile 1950 ad Abbiate Guazzone, frazionedi Tradate in provincia di Varese, quando Bruno Facchini, un operaiodi 40 anni uscito dalla propria abitazione fu attratto da uno strano scintillio, poco dopo che era cessato un forte temporale: credendolo un inconveniente di una vicina linea elettrica, si diresse verso la fonte diluce.
Sul sito Ufo.it si legge che «arrivato sul posto, vide uno strano oggetto al suolo: era come una palla schiacciata, con la superficie “quadrettata da strisci e verticali ed orizzontali,posti ad intervalli regolari”, che sembrava toccare terra solo tramite una scaletta esterna sorretta da due tiranti e conducente ad un’apertura rettangolare, illuminata, e dotata di un“portello aperto”. All’interno v’era un’altra scala, come pure dei tubi, delle bombole collegate in fila e dei manometri.
L’oggetto era alto circa dieci metri: il teste si trovava a quattro/cinque metri di distanza.Presso la scaletta v’erano due esseri, un terzo era posto sopra una specie di “elevatore meccanico” e stava saldando un “mazzo” di tubi esterni all’ordigno, producendo lo scintillio che aveva notato il testimone». Sul caso esistono testimonianze, racconti, disagi e intimidazioni a non parlare dell’accaduto, non ché strani oggetti di metallo spariti dopo essere stati analizzati.
Altro curioso caso di un incontro ravvicinato del terzo tipo avvenne nel 1954 a Cennina il resoconto ci viene da una contadina di 40 anni, una certa Rosa Lotti in Dainelli; la signora si stava recando alla chiesa di Cennina, camminando attraverso lo stretto sentiero di un bosco. Aveva con sé un mazzetto di fiori, un paio di scarpe ed uno di calze.
Poco prima di arrivare in una radura notò un“qualcosa” di strano sporgere dai cespugli: arrivata alla radura stessa, vide che si trattava di ungrosso “fuso”, molto panciuto centralmente e con le estremità appuntite. L’oggetto era infisso verticalmente nel terreno: sembrava costituito da due coni uniti per le basi, con una lunghezza di circa due metri ed una larghezza, al centro, di circa un metro e venti centimetri. Era di colore marrone opaco, come “rivestito di cuoio”: nella parte centrale, opposti lateralmente l’uno all’altro,c’erano due oblò ed in mezzo a questi, nel cono inferiore, uno sportello di vetro chiuso.
Da alcuni cespugli di ginestra sbucarono improvvisamente due “esseri”, che tagliarono la strada alla donna.Alti circa un metro, proporzionati, di apparenza totalmente umana, erano “bellissimi”: apparivano”un po’ anziani” e parlavano con voce normale, ma in una lingua sconosciuta. Entrambi sorridevano continuamente, probabilmente a causa del fatto che il labbro superiore appariva rialzato. Indossavano una tuta grigia aderente, un giubbotto accollato con bottoni lucenti e, sulle spalle, una corta mantella. In testa avevano un casco simile a cuoio, con due “dischetti” in corrispondenza delle orecchie: sul viso si notava l’ombreggiatura di una barba tagliata recentemente.
Uno dei due esseri, ”il più anziano e più moretto”, cominciò a parlare alla teste, che non capì nulla (“sembrava cinese”). Ad un certo punto, gli tolse di mano, sempre sorridendo, il mazzetto di fiori ed una calza, esaminandoli, per poi avviarsi verso l’oggetto. La testimone lo seguì,protestando e chiedendo la restituzione, almeno, della calza: l’ometto sembrò capirla e le restituì una parte dei fiori.
Quando giunse all’oggetto appoggiò una mano sullo sportello, che si aprì verso l’esterno, e gettò dentro i rimanenti fiori e la calza. La donna, da circa due metri di distanza, vide l’interno dell’oggetto: c’erano due piccoli sedili rotondi posti davanti ai due oblò laterali, collocati in uno spazio particolarmente ristretto.
L’essere trasse allora dallo sportello un oggetto a forma dicilindro (un “rotolo” o un “lingotto”), di colore marrone e con la superficie liscia, lungo circa venti centimetri.
Tenne questo oggetto all’altezza dello stomaco, puntandolo verso la teste, come se stesse per “fare una fotografia”. A questo punto, la donna, si preoccupò, tanto da allontanarsi con passo svelto dal luogo: nel far ciò, ebbe l’impressione che l’essere gli stesse porgendo l’oggetto marrone. Dopo alcuni metri si voltò e vide che i due esseri la seguivano con lo sguardo, sempre fermi vicino a “fuso”, parlando fra loro. Quindi proseguì il cammino, arrivando trafelata alla chiesa,dove raccontò quanto da lei visto a dei conoscenti. L’intera esperienza durò circa dieci minuti.
Dopo circa mezz’ora, alcune persone, a seguito del racconto fatto dalla donna, si recarono sul posto: vi trovarono un buco nel terreno, come prodotto da un grosso palo appuntito, del diametro di dieci centimetri ed una profondità di quindici circa. Nella zona, prima e dopo l’evento, vi furono avvistamenti di un oggetto luminoso visto atterrare e decollare dal bosco in cui avvenne l’incontro,come pure l’osservazione di un ordigno volante a bassa quota sempre nei pressi della zona.Poi non dimentichiamo i casi accaduti nel Vicentino con cerchi nel grano, abduzioni, incontri ravvicinati del terzo tipo. Fenomeni paranormali e avvistamenti avvenuti a Cavazzale, Lonigo,Caserma Ederle e il caso di Jennifer e Carlo accaduto negli anni ’90, dove questi due ragazzi si trovano davanti un essere con gli arti sottili e interessato alla ragazza. Ma veniamo a qualcosa di più stupefacente e alquanto curioso “che fa pensare”.Dal contattismo mondiale abbiamo appreso che ci sono stati accordi tra i governi tedeschi e americani con varie tipologie di alieni, e alcuni trattati contemplavano il rapimento di umani, cosa che a quanto pare ad un certo punto sembra essere sfuggita di mano, non essendoci più controlli e rendicontazioni da parte delle parti.
Detto ciò non pensate che qui in Italia si sia fuori da tutti questiaccadimenti, ebbene no. Infatti liberi ricercatori ed ufologi, come Antonio Chiumento, Corrado Malanga e pochi altri, affermano che basi aliene e rapimenti avvengono tutt’ora anche in Italia,specie nelle zone limitrofe ai presidi militari americani nel nostro territorio, come, ad esempio pare accada presso la Base americana di Aviano.In un video dal titolo: Ipnosi di un addotto, dialogo di Corrado Malanga con un militare israeliano; sievince che durante una conferenza sui rapimenti alieni Corrado Malanga riporta un dialogo tra lui e un militare israeliano coinvolto nel fenomeno delle interferenze aliene. Il militare israeliano afferma che il progetto, di cui egli fa parte, è iniziato con la seconda guerra mondiale.
Gli addotti (cioè i rapiti dagli alieni) raccontano di cilindri trasparenti in cui sono conservati i corpi sia di alieni sia di esseri umani, e tra questi ultimi è stato riconosciuto il führer del Terzo Reich, ossia della Germania nazista, Adolf Hitler.
Nello specifico dal minuto 33:00 in avanti è riportata la registrazione audio di una delle ipnosi ove il militare israeliano descrive le procedure, utilizzate durante le abduction (cioèi rapimenti alieni), a cui la spiegazione contenuta nella prima parte del video si riferisce.
Detto ciò,se diamo retta a queste ipnosi, appare chiaro che tutt’ora un egida aliena controlla questo pianeta ed il fatto conferma anche gli incontri dei tedeschi e degli americani con gli alieni negli anni 40 e 50 come raccontato precedentemente, del resto anche se i tedeschi hanno perso la guerra con gli americani lo status “non molto democratico” di questi popoli appare simile.Detto ciò non pensiamo che tutto questo sia lontano dall’Italia. Infatti abbiamo basi americane in Italia.
Specie la Base Americana di Aviano e ben sappiamo che, come accade a Dulce in Messico,dove vi è una base Americana vi è accesso anche a limitrofe basi aliene.
Come afferma Swerdlow nel suo libro: Blue Blood, True Blood, conflict & creation by Stewart A. Swerdlow, che tra l’altrosostiene, per l’appunto, che ci siano entrate al “Mondo sotterraneo alieno” proprio anche nelle nostre Alpi.
Proprio il professor Corrado Malanga, docente di chimica organica all’Università di Pisa, il primo a occuparsi in maniera seria, del fenomeno dei rapimenti alieni, “abduction”;afferma che dalle ipnosi sia su addotti maschi e femmine emerge che molti sono stati portati sotto la base di Aviano, dalla base si scenderebbe attraverso un ascensore in una struttura sotterranea che porterebbero sotto una vicina collinetta poco lontana dove il professore dice “li c’è veramente un bel casino”, vi è il serpentone, la cavalletta, ecc. che operano rapimenti per esperimenti il cui interesse sarebbe la parte animica umana cercata per il fine dell’immortalità.
Le testimonianze dell’ufologo Antonio Chiumento, non da meno, confermano ancora una volta questa realtà. Infatti, qui in Italia, la vera e propria “Area 51” sarebbe proprio nel pordenonese, a poca distanza dalla base americana di Aviano: qui si troverebbero numerosi alieni, appartenenti alla razza dei cosiddetti Grigi ed un giovane italiano sarebbe incaricato di tenere i contatti con gli extraterrestri. Secondo le affermazioni del professor Chiumiento, che da oltre 25 anni raccoglie testimonianze a sostegno della sua tesi, ci sarebbero prove certe dell’esistenza degli alieni sul suolo italiano da anni: egli stesso sarebbe in possesso di numerose fotografie che ritraggono i“Grigi” e che sarebbero state scattate all’interno di una loro astronave.
Altre immagini, invece,ritraggono astronavi appartenenti a diverse razze aliene e fotografate nello spazio; in una di queste si vedrebbero la Luna, la Terra ed un’astronave aliena.
Per cui se tutto ciò è vero, si confermerebbe ciò che affermano gli addotti sottoposti da Malanga a ipnosi, si comprenderebbe l’alto numero di persone che scompaiono in tutto il mondo, così in Veneto e Friuli, e non per ultimo,sarebbe chiaro pure il salto tecnologico della nostra società moderna.
Poi ricordate che gli avvistamenti in questi luoghi non mancano; del resto come non ricordare i fatti accaduti a Mortegliano, Udine, lasera di sabato 11 febbraio 2012 dove diversi automobilisti di transito sullastrada Napoleonica raccontano di aver avvistato una misteriosa creatura, alta più di quattro metri, camminare sul ciglio della carreggiata, secondo il racconto dei testimoni oculari, aveva pelle grigia, gambe lunghissime e ricurve ed una testa tondeggiante terminante in una forma conica.
Ma a parte l’eclatante caso di Mortegliano; vi ricordo che uno dei rari casi, in Italia diincontri ravvicinati con alieni i carne ed ossa è avvenuto proprio anche nei pressi del Cansiglio.
Ne sono testimoni alcuni abitanti dell’Alpago. Il resoconto di questo caso è riportato in un rapporto dei carabinieri della compagnia di Sacile confluito poi nei faldoni dell’Aeronautica militare. Il caso risaleal 7 aprile 2012, intorno alle 23.00; dal rapporto si evince che i testimoni bellunesi hanno riferito l’avvistamento in località Gaiardin di Caneva, nei pressi installazione militare denominata Sito G indisuso”. Mentre percorrevano la S.P. 61, direzione di marcia Caneva-Cansiglio,“improvvisamente notavano ferma in mezzo alla carreggiata una figura, verosimilmente un alieno alto circa 3 metri, gambe nodose, braccia lunghe, testa non proprio rotonda e due occhi azzurri acceso”.
Basi aliene
Dopo le mie ultime ricerche di ufologia e “Archeoalienismo”, sono venuto a contato con una persona che mi ha portato alcune interessanti prove che comproverebbero la presunta esistenza di una Base extraterrestre tra le Prealpi trevigiane e bellunesi. La cosa non mi ha stupito più di tanto,dato che basi aliene in Italia sembra essercene più di una, solitamente si crede siano realizzate in caverne sotterranee sotto la terraferma ed il mare.Alcune di queste basi aliene, secondo alcune fonti, sarebbero nelle profondità del nostro Mar Mediterraneo, ad Ovest di Sardegna e Corsica, un altro posto sospetto si troverebbe tra Sardegna e Sicilia, un terzo posto tra la Trinacria e l’isola di Malta ed un quarto posto nel Mar Adriatico tra l’Italia e la Iugoslavia.
Addirittura, secondo alcune fonti riportate in UFO International Magazine di Maggio 2015, pag. 91, ci sarebbero mappe militari vecchie di quarant’anni che indicherebbero cupole tonde sotto i nostri mari, probabilmente simili a quella trovata nell’estate del 2003 presso Carpazi sotto la montagna sacra Bucegi, in Romania. Infatti avvengono spesso avvistamenti di extraterrestri rettiliani, mantidi, grigi e nordici, ecc.; si pensi ad esempio i recenti casi accaduti in Valmalenco, o casi più vecchi come il “Caso amicizia” degli anni 50 a Pescara che confermava una base extraterrestre italiana di Alieni amichevoli di tipo nordico chiamasti W56 ed un’altra base di esseri avversari chiamati CTR con una Base sotto la capitale Romana.
Tralasciando i nordici e i pleiadiani, pare come abbiamo visto da alcuni studi su casi di abduction che alcune razze aliene lungi dall’essere così amichevoli, praticherebbero rapimenti, prelievi di campioni e impianterebbero micro chips, il cui materiale dopo esser analizzato risulterebbe, per l’appunto, non terrestre.
Di Lucio Tarzariol Per Universo7p
Segui lucio su youtube