Aurora boreale in Italia: Lo spettacolo straordinario nei cieli di Capodanno 2025
La notte del 1° gennaio 2025, in occasione del Capodanno, i cieli d’Italia si sono illuminati di uno spettacolo raro e affascinante: l’aurora boreale. Sebbene meno intensa rispetto agli eventi dello scorso anno registrati tra il 10 e 11 maggio e il 10 e 11 ottobre, questa manifestazione naturale ha comunque offerto uno scenario mozzafiato, immortalato in numerose immagini spettacolari.
C’è ancora dibattito tra gli esperti sull’esatta natura del fenomeno osservato: si è trattato di un’aurora polare pura accompagnata da SAR (Stable Auroral Red Arc) o esclusivamente di SAR? Quest’ultima, pur essendo un tipo di attività aurorale, si distingue per alcune caratteristiche specifiche che la differenziano dalle aurore tradizionali.
Indipendentemente dalla definizione tecnica, è evidente che il Sole stia attraversando il suo picco massimo di attività magnetica, caratterizzato da brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale (CME). Questi eventi scatenano tempeste geomagnetiche che, se sufficientemente intense, permettono alle aurore di manifestarsi anche a latitudini insolite, come l’Italia.
Un Capodanno innescato dal Sole
Il fenomeno di Capodanno è stato generato da due CME di origine non ben definita, rilasciate dal Sole tra il 29 e il 30 dicembre 2024. A queste si sono aggiunti violenti brillamenti solari di Classe X. Le eruzioni, originate dalle macchie solari AR 3936 e AR 3932, hanno proiettato verso la Terra un flusso di particelle cariche (plasma). Sebbene inizialmente non fosse certo se il vento solare avrebbe raggiunto la magnetosfera terrestre, lo Space Weather Prediction Center della NOAA aveva emesso un’allerta per una tempesta geomagnetica forte (G3) prevista tra il 31 dicembre e il 1° gennaio.
L’imprevedibilità dei CME può portare a sorprese: tempeste G3 previste possono trasformarsi in eventi G4 più intensi, come è accaduto nel pomeriggio di Capodanno. Alle 17:41 UTC (18:41 ora italiana), una tempesta geomagnetica di livello G4, con un indice Kp compreso tra 8 e 9, ha raggiunto il suo picco.
Indice Kp e aurora boreale in Italia
L’indice Kp misura l’attività magnetica terrestre: quando supera il valore di 7 e si combina con una tempesta G4, le probabilità di osservare l’aurora boreale aumentano anche a latitudini come quella italiana. Così, la sera del 1° gennaio, l’Italia è stata teatro di questo straordinario fenomeno, sebbene con un’intensità inferiore rispetto agli eventi di maggio e ottobre 2024. Molti non sono riusciti a osservare l’aurora a occhio nudo, ma numerosi scatti fotografici hanno catturato l’evento lungo tutta la Penisola.
Inaspettatamente, l’attività aurorale è stata visibile non solo nelle regioni settentrionali, ma anche in Puglia e Calabria. La vera aurora boreale, generata dall’interazione tra il plasma solare e gli strati della ionosfera, in Italia assume generalmente tonalità rossastre. Questo colore è dovuto alle interazioni che avvengono a quote elevate, tra i 400 e gli 800 chilometri, dove l’ossigeno molecolare è il principale responsabile delle emissioni luminose.
Le località italiane protagoniste
Tra i luoghi più suggestivi in cui l’aurora boreale di Capodanno è stata immortalata figurano il Lago di Garda, le Dolomiti e la Sardegna. Questi paesaggi hanno fornito una cornice naturale che ha reso le immagini ancor più spettacolari, testimoniando un fenomeno raro per le nostre latitudini.
Mentre il Sole continua la sua fase di massima attività, non si esclude la possibilità di assistere nuovamente all’aurora boreale in Italia nei prossimi mesi. Per chi sogna di osservare questo straordinario evento naturale, vale la pena tenere d’occhio le previsioni di meteorologia spaziale: il prossimo spettacolo potrebbe essere più vicino di quanto si immagini.